“È terribilmente tragico. Ci mancherà moltissimo”. Sono parole sentite e commosse quelle di Ole Einar Bjørndalen, leggenda del biathlon norvegese, chiamato a condividere il suo personale ricordo di Laura Dahlmeier, ex biatleta tedesca tragicamente deceduta in seguito a un incidente sul Laila Peak, montagna della catena del Karakorum. Il norvegese, colpito dalla terribile notizia, racconta ai microfoni di Dagbladet gli istanti precedenti al terribile annuncio, riportando la mente anche ai tempi della carriera da atleta, quando ha avuto il piacere di conoscere Dahlmeier da vicino.
“Mi hanno contattato molto presto – spiega Bjørndalen in merito all’incidente -. Mi hanno raccontato cosa era successo, quindi ho capito subito come sarebbe probabilmente andata. Ho capito subito che purtroppo non c’erano molte speranze”.
Inevitabile il ricorso alle emozioni più profonde, che per Bjørndalen si traducono in una sentita riflessione sul valore della vita e dei gesti quotidiani: “Ti ricorda quanto sia dolorosa la vita. Ti rendi conto di apprezzarla, soprattutto con i tuoi figli. Non bisogna dare nulla per scontato. Tutti abbiamo delle difficoltà, ma bisogna cercare di apprezzare il fatto che stiamo bene e siamo in salute”.
Spazio poi a un elogio delle doti umane di Dahlmeier, che il norvegese ricorda come spontanea e determinata: “Ci siamo visti l’ultima volta la scorsa stagione. Ha sempre avuto i piedi ben piantati per terra. Non ha mai cercato di mettersi in mostra, ma è sempre rimasta sé stessa. Una ragazza davvero in gamba, con buoni valori. Purtroppo ha vissuto solo 31 anni. È passato troppo in fretta. Aveva la vita davanti a sé e tante cose belle che avrebbe potuto vivere. Praticava uno sport estremo ed era consapevole dei rischi, ma è stata sfortunata”.
Tutte qualità attribuibili alla persona, ma allo stesso tempo dell’atleta, capace in carriera di portarsi a casa fiumi di medaglie olimpiche e mondiali e trionfi in Coppa del Mondo, nonostante la giovane età: “Era estremamente talentuosa e matura per la sua età quando gareggiava – conclude Bjørndalen -. Ha gestito la pressione in Germania in modo eccellente. Vincere così tanto a un’età così giovane non è facile”.