Pochi giorni dopo il rinvio a giudizio per lo scandalo tute, Lindvik e Forfang non saranno al via della seconda tappa del Grand Prix di salto con gli sci, in programma sabato e domenica a Wisla, in Polonia.
Una decisione che, secondo quanto riferito a Dagbladet da Jan-Erik Aalbu, direttore tecnico del salto con gli norvegese, era stata già presa in precedenza alla decisione di mandare in giudizio i due atleti.
«La squadra A non è mai stata un’opzione per la Polonia. Presto ci sarà l’annuncio della selezione» ha detto Aalbu al sito norvegese. Ciò significa che a Wisla sarà presente la Norvegia B.
La decisione di non inviare Forfang e Lindvik in Polonia è stata quindi presa prima della grande notizia di lunedì, con i due atleti che rischiano una squalifica di tre mesi per aver saltato con tute da salto manipolate ai Campionati del Mondo di Trondheim.
In teoria, Forfang e Lindvik avrebbero potuto andare in Polonia. «Gli atleti non sono sospesi in attesa di una decisione e partecipano regolarmente ai lavori della squadra nazionale e alle competizioni internazionali» ha specificato la Federazione Norvegese di Sci in un comunicato.
Gli atleti sono stati irnviagi a giudizio insieme all’allenatore responsabile della squadra norvegese Magnus Brevik, l’allenatore in seconda Thomas Lobben, il membro dello staff tecnico Adrian Livelten con l’accusa di violazioni del Codice Etico Universale della FIS e del Regolamento FIS sulla Prevenzione della Manipolazione delle Competizioni.
La decisione è arrivata a seguito dell’indagine condotta dall’ufficio indipentente per l’Etica e la Conformità della FIS (IECO) dopo l’accusa di manipolazione dell’attrazzatura ai Campionati del Mondo di sci nordico a Trondheim.
