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Milano-Cortina 2026

Olimpiadi – Il CIO conferma la presenza degli atleti neutrali individuali a Milano Cortina 2026, ma l’ultima parola è delle Federazioni Internazionali

Nei giorni scorsi è arrivata la conferma, attesa ormai da mesi: gli atleti russi e bielorussi potranno gareggiare alle Olimpiadi di Milano Cortina del prossimo inverno, seguendo le stesse regole imposte in occasione dei Giochi di Parigi 2024, vale a dire come atleti neutrali individuali (AIN).

A confermare la scelta è stato la stessa presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), Kirsty Coventry, venerdì, durante un incontro con i media: “Abbiamo discusso degli Atleti Neutrali Indipendenti. Non sarà una novità. Il Comitato Esecutivo adotterà esattamente lo stesso approccio adottato a Parigi. Non è cambiato nulla”. Non sorprese che la via adottata per le ultime Olimpiadi estive sia stata confermata, visto che la zimbawese aveva contribuito alla trovare quella soluzione e ha sempre sostenuto, come ne momento della sua elezione nel mese di marzo, che “è meglio per il nostro movimento garantire che tutti gli atleti siano rappresentati”.

Il CIO ha sottolineato che le squadre non saranno ammesse; pertanto potranno gareggiare solo gli atleti individuali che soddisferanno rigorosi standard di ammissibilità, in particolare per ciò che riguarda il sostegno alla guerra russa in Ucraina o affiliazioni con corpi militari o di sicurezza nazionale, condizioni che valgono anche per gli staff tecnici. Inoltre, come tutti gli atleti, gli atleti AIN devono naturalmente soddisfare i requisiti antidoping.

Una volta che gli atleti si saranno qualificati tramite le rispettive Federazioni Internazionali (FI), saranno esaminati da un’apposita Commissione di Revisione dell’Idoneità degli Atleti Neutrali (AINERP). Questa commissione, presieduta dal membro del CIO Nicole Hoevertsz e composta da Pau Gasol (Commissione Etica del CIO, Rappresentante degli Atleti) e Morinari Watanabe (rappresentante per le FI), valuterà sia gli atleti che i loro team di supporto. Se e quando la commissione darà il via libera, gli atleti saranno invitati a competere, non prima di aver firmato le Condizioni di Partecipazione di Milano Cortina 2026, che includono l’impegno a rispettare la Carta Olimpica e la sua missione di pace. Il loro comportamento, sia durante che dopo i Giochi, sarà monitorato per verificarne il rispetto.

A quel punto agli atleti sarà dato il permesso di gareggiare senza la bandiera e inno nazionali (quest’ultimo sostituito da un inno apposito senza parole) o qualsiasi forma di identificazione dei Paesi di provenienza. Come per Parigi 2024, gli atleti non prenderebbero parte alla sfilata delle delegazioni nazionali, ma avranno comunque modo di prendere parte alla Cerimonia di Apertura, mentre la decisione su un’eventuale presenza alla Cerimonia di Chiusura sarà presa durante i Giochi. Infine, bisogna ricordare che le medaglie vinte dagli atleti AIN non sono conteggiate nel medagliere del Comitato Olimpico Nazionale.

Ora la palla passa alle Federazioni Internazionali, responsabili del processo di qualificazione, alcune delle quali continuano a escludere russi e bielorussi dalle loro competizioni: se il biathlon aveva già chiuso la porta a fine agosto, così come lo slittino, mentre l’ISU per il pattinaggio e l’ISMF per lo sci alpinismo hanno invece trovato una soluzione per far gareggiare gli atleti AIN. Per quanto riguarda la Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (FIS) – le cui discipline rappresentano più della metà dei podi alle Olimpiadi Invernali – non ci sono state finora indicazioni di un reintegro degli atleti; tuttavia come ha dichiarato Pierre Ducray, Direttore Sportivo del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa TASS: “La FIS potrebbe ancora aprire le porte. Stiamo lavorando a stretto contatto per vedere se c’è ancora qualche possibilità di qualificazione”.

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