Sognava di essere protagonista ai Mondiali casalinghi di Trondheim, ai quali stava arrivando in grande forma. Lo scorso febbraio, Thea Minyan Bjørseth era in testa dopo la prima serie di salto a Ljubno ed era l’ultima a saltare per portare a casa la vittoria. La pressione messa dall’ottima prova di Nika Prevc, quindi il salto, lungo, non distante da quello della slovena, ma proprio in fase di atterraggio, d’improvviso la norvegese perdeva il controllo dello sci e cadeva malamente a terra.
Addirittura, nonostante la caduta, la grande prestazione della prima serie e la lunghezza del salto, le erano valse ugualmente la terza posizione. Purtroppo però, da quella gara Bjørseth ha rimediato un gravissimo infortunio, anche raro nello sport, un infortunio multi-legamentoso al ginocchio sinistro.
Bjørseth ha rotto il legamento crociato anteriore, il legamento crociato posteriore, il legamento interno e il menisco. Come se non bastasse, la norvegese ha anche subito una lussazione al gomito: «Ricordo soprattutto che avevo un forte dolore al gomito – ha detto a NRK – ed in realtà era quello a soffocare tutto». Insomma in quel momento, Bjørseth sentiva più dolore al gomito che al ginocchio.
Invece è arrivato un lungo stop, che oltre a farle perdere il Mondiale di casa, le costa anche le Olimpiadi di Milano Cortina. Un infortunio gravissimo come sottolinea Guri Ekås, ortopedica specializzata in lesioni al ginocchio, ed è il medico della squadra nazionale di salto con gli sci da 10 anni. Non ha mai visto un infortunio simile in un saltatore con gli sci.
«Quella che chiamiamo lussazione del ginocchio – dice l’ortopedica a NRK – chi subisce questo tipo di infortunio è solitamente stato esposto a un impatto ad alta energia, come un incidente stradale o una caduta da una grande altezza. Tali infortuni a volte si verificano negli sport ad alta intensità, ma non sono comunque comuni».
Subito dopo l’infortunio, a starle molto vicino è stato anche l’allenatore Christian Meyer. «Ricordo una telefonata che abbiamo avuto un mese dopo la caduta. È stato difficile dire così tante parole. Ci sono state molte pause. Era molto triste allora. So che in quei momenti ci si può sentire molto soli, semplicemente dimenticati. Ho assicurato a Thea che sarà una delle nostre atlete più importanti in futuro. E che riceverà il miglior aiuto che abbiamo a disposizione».
Da lì è iniziata una lunga fase riabilitativa, che vede Bjørnsen impegnata quotidianamente all’Olympiatoppen di Oslo. «È una situazione difficile. Forse soprattutto mentalmente. Passi dall’essere tra le prime tre al mondo ad avere improvvisamente problemi a camminare. Immaginare un anno e mezzo di allenamento sembra un tempo lunghissimo quando vuoi tornare a ciò che ami di più».
L’obiettivo di Bjørseth ora è tornare a saltare la prossima estate. I Campionati del Mondo di Falun nel 2027 sono il grande obiettivo. Un evento che inizierà tra poco meno di 500 giorni. «Devo cercare di guardare lì – dice l’atleta – anche se è un po’ difficile sapendo che in inverno ci sono le Olimpiadi. Una grande manifestazione nella quale credo avrei potuto avere una possibilità».

