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Biathlon – Christoph Pircher: “Mi sono goduto le emozioni dell’esordio, ora testa alla gara. Bello essere qui con Giacomel, due dal Primiero”

Foto credits: Dmytro Yevenko

La tappa di Hochfilzen, che parte domani con le sprint, segna l’esordio in Coppa del Mondo di Christoph Pircher, classe 2003 trentino delle Fiamme Oro. Talento e determinazione, queste le caratteristiche principali di un giovane, che si è goduto in questi giorni la gioia dell’esordio, ma ora è completamente concentrato sulla gara,

«Sono molto felice – ha detto a Fondo Italia dopo l’allenamento ufficiale di questa mattina – la settimana scorsa è andata sicuramente molto bene. Sinceramente dopo la gara di domenica ci speravo e quando me lo hanno detto durante la riuone prima di cena, sono stato molto felice. Qui è tutto nuovo, anche se gli atleti già li conosco, anche perché con i norvegesi ho gareggiato già in IBU Cup. Forse solo Laegreid non ho mai incontrato. Tutto il resto è diverso, dallo ski truck ai vari service presenti che aiutano e ti danno qualsiasi cosa ti serve. Qui è diverso, ci sono telecamere ovunque, è emozionante».

L’esordio è quanto ovviamente il giovane Pircher ha sempre sognato. «Correre in Coppa del Mondo è quello che tutti noi vogliamo, ma bisogna poi anche fare delle belle gare. Se il weekend non andassse bene, certamente non sarei felice. Insomma è stato importante godersi questi giorni, ma ora il focus è solo sulla gara di domani».

Dalla Val Primiero, come Tommaso Giacomel, Christoph Pircher è figlio di quel Marcello Pradel che ha portato il biathlon nella sua valle ed è stato il primo allenatore di tiro anche dello stesso Giacomel. «Si, mio papà ha dato inizio al biathlon nel Primiero – ha detto Pircher – a pensare che avevamo solo due carabine ad aria compressa ed ora siamo in due in Coppa del Mondo, è come se avessimo una quota per fucile. Lui ha dovuto combattere affinchè si potesse avere la possibilità di fare biathlon da noi. Come sapete, io ho poi preso un altro percorso, sono andato a Ridanna dove mi hanno aiutato moltissimo, poi ho frequentato la scuola di Malles, come ha fatto anche lo stesso Tommaso».

Un percorso simile a quello di Giacomel ed ovviamente ci si augura che anche il futuro possa esserlo. «Da giovani abbiamo avuto un percorso simile, ma credo che il 99% dei biatleti qui presenti firmerebbero per avere una carriera come la sua. Tommy è un biatleta fortissimo, non so se avrò la possibilità di andare così forte. Entrambi siamo partiti dalla scuola sportiva di Malles, ma i nostri percorsi non si sono mai incrociati, perché lui è tre anni più grande ed è sempre stato nelle squadre nazionali. Ora però siamo qui assieme ed è bello».

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