Se tra le tante sorprese positive della stagione 2024/25 si dovesse scegliere il nome di una sola interprete, capace di distinguersi particolarmente, a molti verrebbe senza dubbio in mente il nome di Océane Michelon. Nuova stella della squadra francese di biathlon, la classe 2002 ha attirato su di sé i riflettori con la conquista di una medaglia d’argento individuale ai Mondiali di Lenzerheide, riuscendo nel finale di stagione anche a portarsi a casa il pettorale da leader U23 della classifica generale. Un percorso netto e in continua crescita, di cui la stessa Michelon ha parlato in una lunga intervista ai microfoni di Nordic Magazine, durante la quale non solo ha analizzato i momenti salienti del suo inverno, ma si è anche concessa qualche riflessione in vista della stagione olimpica.
Dando un giudizio generale sul suo 2024/25, la francese appare più che soddisfatta: “E’ stato davvero fantastico! Al di là dei risultati, ho imparato molto e ho sviluppato il mio modo di fare le cose. Mi è piaciuto molto gareggiare quest’inverno. Ho sempre lavorato su ogni gara, con l’obiettivo di migliorare per quella successiva, di orientarmi e recuperare. A poco a poco, questo mi ha aiutata a crescere”. Di certo, non sono mancati i momenti di forte tensione, in particolare nel provare a guadagnarsi un posto tra le 6 selezionate per la tappa di casa: “All’inizio della stagione è stato necessario un grande sforzo. All’epoca, stavamo lottando per le convocazioni per Le Grand-Bornand. A Kontiolahti avevo iniziato piuttosto bene e, con un obiettivo che incombeva, era difficile mantenere questa mentalità. Da Oberhof in poi è stato molto più facile”.
Una specie di sliding door della stagione di Michelon, che da Oberhof in avanti ha iniziato a inanellare piazzamenti di rilievo. “Da quel momento in poi qualcosa è cambiato”, ammette. Poi aggiunge: “Sono arrivata alla tappa di Oberhof con la nausea e non ero sicura di essere in grado di fare le gare. Alla fine, la mattina della sprint, Cyril (Burdet, ndr) e io abbiamo deciso che sarei partita, ma senza alcun obiettivo. […] È stata la prima gara in cui non mi aspettavo nulla. Mi sono concentrata sul tiro e sullo sciare ed è andata molto bene, con una flower ceremony (6ª, ndr). Quella settimana, in quel contesto, mi ha regalato una grande esperienza”.
Dal weekend tedesco, la francese ne è uscita rinvigorita e con rinnovate ambizioni, che l’hanno portata poi in occasione dei Mondiali prima a vincere l’oro in staffetta, poi a strappare un entusiasmante argento nella mass start conclusiva, alle spalle della svedese Elvira Öberg. “Ovviamente quella medaglia è stata uno dei momenti più belli e grandiosi, ma anche il titolo della staffetta mi ha regalato molte emozioni”. Ecco perché, riportando lo sguardo sulla stagione nel suo complesso, Michelon ammette di aver raggiunto obiettivi addirittura superiori alle sue aspettative: “Se qualcuno mi avesse offerto questo all’inizio della stagione, avrei firmato subito! È anche bello rendersi conto che siamo in cinque nella top ten della classifica generale”.
Il segreto di Michelon? Affrontare la stagione senza pretese, puntando soltanto a godersi la fortuna di gareggiare in Coppa del Mondo: “L’inverno precedente ho avuto due buone prime settimane di Coppa del Mondo, ma non ero al 100% a causa dello stress e della pressione che mi ero messa addosso. È molto più divertente gareggiare e godersi la gara dall’inizio alla fine e con un po’ di distacco in più, piuttosto che essere troppo stressati”.
Se si deve individuare un piccolo neo nella stagione di Michelon, forse si può fare riferimento alla sprint di casa, a le Grand Bornand, dove per lei è arrivato il peggior risultato dell’inverno, un 34° posto: “Se è stato dettato dall’emozione? Non so se sia stato un caso o meno. Tutte volevamo fare molto bene quel fine settimana. Per di più, ero partita molto bene nella sprint, ma è stato il mio poligono in piedi a far sì che non finisse bene. Mi era già successo all’inizio della stagione e poi si è ripetuto, quindi non saprei”.
Ora, però, lo sguardo di Michelon si rivolge al futuro, con tanta voglia di ripetersi e provare a migliorarsi ulteriormente: “Vorrei lavorare per migliorare ancora un po’ la mia costanza al tiro. Alla fine, nonostante tutti i risultati di questa stagione, non ho mai fatto un 20/20 in vita mia. Ho ottenuto il mio primo 10/10, di cui sono molto contenta, ma non ancora in una gara individuale! Voglio anche divertirmi il più possibile, in modo da poter vivere appieno questa stagione”. L’obiettivo sarà per lei sicuramente quello di far bene nelle gare olimpiche di Milano-Cortina 2026 ad Anterselva: “Se punto alle Olimpiadi? Naturalmente! È una buona fonte di motivazione per tutta la squadra. Dopodiché, la cosa più importante per me è divertirmi e, in ogni caso, ci sono molte cose da fare prima di pensare alle Olimpiadi”.