Dallo sci di fondo al calcio, la Francia sogna in grande. La capitale, Parigi, si prepara a vivere la finale di Champions League del 31 maggio a Monaco tra il Psg di Luis Enrique e l’Inter di Inzaghi. Grande incertezza e totale equilibrio sfogliando i migliori bookmakers per un verdetto che si preannuncia davvero complesso da prevedere. Ma lo sport transalpino attende altri verdetti ugualmente importanti con atleti in erba pronti a emergere e a farsi conoscere anche a livello mondiale: questo è il caso, tra le altre, di Margot Tirloy, classe 2005, uno dei prospetti più interessanti del fondo francese. Per lei un recente passato ricco di soddisfazioni, come la conquista della classifica generale di FESA Junior Cup. Ora la ventenne francese sogna l’esordio in Coppa del Mondo. In futuro, guardando più avanti, l’orizzonte sono le Olimpiadi, i Giochi delle Alpi Francesi 2030 a La Clusaz. Viverle in casa avrebbe per lei un sapore speciale. Un sogno, dice. Ma senza sbilanciarsi. Anche perché conteranno molto i prossimi risultati. Il tempo potrà nel caso darle solo ragione. Tirloy è seguitissima ma, come detto, lo sport francese, restando nel futuro prossimo, vive con grande e trepidante attesa soprattutto la finalissima di Champions League 2025.
Psg rivelazione della Champions League?
La partita di Monaco ha valore speciale per il Paris Saint-Germain. Sui siti scommesse bonus vari erano stati utilizzati per altre favorite, non per la squadra di Luis Enrique. In pochi hanno creduto potesse vivere quest’annata con questo sorprendente percorso europeo. Il motivo era molto semplice: l’addio di Mbappé, che in estate si è trasferito al Real Madrid. Avendo perso la sua stella, il Psg – secondo gli esperti – avrebbe avuto difficoltà ad arrivare fino in fondo in una competizione dove, tra le altre, c’era proprio il Real Madrid del solito Ancelotti come pericolo numero uno. Invece il calcio ancora una volta ha saputo stupire tutti con l’eliminazione ai quarti dei Blancos e il Psg ora a un passo dalla coppa.
La svolta a sorpresa del Paris Saint-Germain
Giocando più di squadra, senza prime donne, con acquisti mirati e innesti a metà stagione determinanti, vedi Kvaratskhelia dal Napoli, il Psg è riuscito a conquistare con merito il pass per la finale superando l’Arsenal nel doppio confronto delle semifinali proponendo un calcio corale. Nessun individualismo, tanta organizzazione tattica e la mano sapiente di un allenatore esperto che, evidentemente, aveva solo bisogno di tempo per valorizzare sul campo le proprie idee. Oggi il Psg gioca un calcio pratico, piacevole ma anche essenziale. Lo fa grazie a singoli che spiccano, come il giovanissimo Barcola o l’ormai veterano Fabian Ruiz o, ancora, KK, l’altra ex stellina del Napoli che nel 2023 ha vinto lo scudetto con Spalletti e al fianco di Osimhen.
Il precedente del 2010 che fa paura
Nonostante i tanti investimenti, i soldi spesi, i campioni sbarcati a Parigi – da Messi a Neymar passando appunto per Mbappé -, il Psg non ha mai vinto la Champions League. Un paradosso che non stupisce, però. L’ha sfiorata nel 2020 in finale contro il Bayern Monaco. Fu decisivo Coman per i tedeschi. La conferma ulteriore del fatto che per vincere non sempre basta spendere e spandere. Servono idee, un progetto tecnico chiaro e anche un pizzico di fortuna. Il Psg vorrà riprovarci adesso, il 31 maggio, consapevole dell’insidia Inter, un’altra squadra affamata di trionfo europeo. L’ultimo nel 2010 con il Triplete di Mourinho. Anche in quel caso fu finale con il Bayern, ma con vittoria. Decisa da Milito: doppietta. Per entrambe le squadre la partita che chiuderà la stagione avrà sapore speciale. Le due squadre sentono troppo il peso del trionfo.
La finalissima di Monaco tra insidie e punti di forza
La Francia in prima fila farà il tifo per il Psg. Parigi sarà capitale dell’attesa. La squadra di Luis Enrique sa bene che tutto è aperto, tutto è possibile. L’Inter ha grandi pregi. Una difesa solida, nonostante i 6 gol subiti dal Barcellona in semifinale; una squadra fisica; una squadra che lotta e non molla; valori tecnici importanti. Il Psg risponderà con il gioco di Luis Enrique, una chiara organizzazione tattica, l’imprevedibilità dei giovani, dei talenti, di Kvara e Fabian, di Hakimi che conosce bene l’Inter e sa come punirla. Si preannuncia una finale divertente e imprevedibile. Di sicuro equilibrata. D’altronde la posta in palio è altissima. Anche Margot Tirloy farà il tifo per il Psg. Poi toccherà sostenere lei nell’ascesa verso grandi traguardi.
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