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Biathlon – Francia, ipotesi Fillon-Maillet come portabandiera a Milano-Cortina 2026: “Sarebbe un onore”

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

Prosegue la marcia di avvicinamento alle Olimpiadi del 2026 che illumineranno tutte le località sedi delle gare dell’evento di Milano-Cortina e, tra le varie nazioni che scalpitano in vista dell’appuntamento, anche la Francia si prepara. Tra le dicussioni che tengono più accesa l’attenzione in patria c’è anche quella della scelta del (o della) portabandiera, che avrà l’onore di condurre la delegazione transalpina durante la cerimonia di apertura. Tra i nomi in pole position per l’ambito compito, spunta il nome di Quentin Fillon-Maillet.

Il biatleta classe 1992, che vanta una vittoria della Coppa del Mondo nel 2021/22 e al collo porta titoli da campione olimpico e mondiale, ha tutte le carte in regola e l’esperienza per candidarsi al ruolo da portabandiera, in quella che sarebbe per lui la terza edizione dei Giochi dopo quelle di Pyeongchang e Pechino. Come lui, tra i nomi in evidenza per ricoprire la posizione di portabandiera francese compaiono anche la biatleta Justine Braisaz-Bouchet, gli atleti dello sci alpino Clément Noël e Alexis Pinturault, la specialista dello sci freestyle Tess Ledeux e la campionessa delle gobbe Perrine Laffont.

Interpellato da L‘Equipe sul tema, Fillon-Maillet si dice onorato di rientrare nel novero dei candidati al simbolico incarico: “Nessuno mi ha contattato. Ne ho parlato con il mio team, per stabilire una sorta di strategia, perché ovviamente presumo che sarò uno dei “candidati” a portare la bandiera. Sarebbe davvero un onore portarla. Poi ciò non deve avvenire a scapito delle prestazioni, a seconda anche del calendario delle gare. Portare la bandiera significa recarsi sul luogo della cerimonia di apertura, trascorrere un’intera serata in piedi e tornare a casa tardi. Crea stanchezza e anche una certa pressione mediatica. Bisogna anche saperlo gestire. Quindi attendo di avere informazioni”.

Guardando alle Olimpiadi, Fillon-Maillet si dice poi deciso a dire la sua: “Se percepisco già l’atmosfera dei Giochi? No, non ancora. Comincio ad essere abbastanza esperto, questa non è la mia prima Olimpiade. Le dinamiche di una stagione rimangono le stesse, stagione olimpica o meno. Cambia solo la posta in palio e lo trovo molto motivante. La gente vuole che io vada forte e questo mi rende felice”. Poi volge lo sguardo al ricco bottino raccolto a Pechino 2022 (2 ori e 3 argenti) e aggiunge: “Ho la volontà di fare altrettanto bene come nel 2022, ma non sarà un’impresa facile”.

Durante l’intervista rilasciata al quotidiano francese, il veterano dei Bleus ne approfitta infine per fare un bilancio della sua ultima stagione di Coppa del Mondo: “Ci sono state molte cose positive. Dopo le Olimpiadi e il 2022, volevo continuare il mio slancio, ma ero anche molto stanco, sia fisicamente che mentalmente. Quindi ho avuto due stagioni complicate, con molti dubbi. La scorsa stagione mi ha risollevato il morale, con una vittoria in Coppa del Mondo e quattro medaglie ai Mondiali. Sono sempre presente. Sono ancora uno di quegli atleti forti nonostante l’età. Rimane comunque un po’ di amarezza per questa stagione, che sarebbe potuta essere davvero fantastica se fossi riuscito a gestire il mio tiro a terra, che mi ha creato non pochi problemi. Ma quest’anno sarà ancora più motivante trovare le chiavi per questo parziale e continuare a migliorare sugli sci”.

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