Nel salto femminile – e non solo – Sara Takanashi può essere considerata una leggenda indiscussa: a dimostrarlo un palmares invidiabile, con quattro Sfere di Cristallo, 63 vittorie in Coppa del Mondo, 116 podi, sette medaglie ai Campionati del Mondo e un bronzo olimpico a Pyeongchang. L’ultima stagione, però, non si è dimostrata degna di questo ruolino di marcia, chiudendosi senza essere mai salita sul podio (miglior risultato solo un quarto posto a Zhangjiakou nel mese di dicembre).
In un’intervista ai media giapponesi, la saltatrice con gli sci confessa che è stato un periodo difficile che vuole lasciare alle spalle il prima possibile. “Voglio tornare in forma il prima possibile, quindi provo di tutto. Niente funziona per questo. Ma poiché vedo chiaramente cosa devo migliorare, preferisco provare piuttosto che pentirmene in seguito. Anche se fallisco, forse ne nascerà qualcosa. Se qualcosa scatta, si può andare avanti. Il salto è semplice nella sua essenza, quindi la mentalità gioca un ruolo importante. Vorrei tornare a suscitare emozioni sul trampolino, ma ora mi sento frustrata perché non riesco a emozionare il pubblico come una volta” ha detto Sara Takanashi in un’intervista a number.bunshun.jp.
Anche dai Campionati del Mondo di sci nordico di quest’anno, a Trondheim, la giapponese è tornata a casa senza medaglie: solo in top15 nelle due gare individuali, nelle gare a squadre (a squadre e mista) si è classificata quinta. “Finora ho sempre pensato di ‘avere la possibilità di salire sul podio’. Questa volta è stato diverso. Avevo molti aspetti tecnici da migliorare. Pratico questo sport da molto tempo e so che non si può essere sempre allo stesso livello. L’attrezzatura cambia, e con essa i regolamenti. Per questo credo che questa esperienza mi sia stata necessaria. Sento che è ora di riconsiderare il mio percorso.”
Takanashi che per la prima volta da quando è in Coppa del Mondo è uscita dalla top 10 della classifica generale, concludendo la stagione al 12° posto, ritiene che un grande fattore da tenere in considerazione nella realizzazione di un buon salto, sia l’approccio mentale, ma non è sicura di riuscire a tornare a quella fiducia che la contraddistingueva.
“Quando sei in ottima forma, puoi saltare solo con la forza di volontà. Anche se sei in ritardo allo stacco, sei già a cinque metri dal punto K. Ma posso tornare a quello stato mentale? È difficile dirlo. Dopo tutte queste esperienze, forse non riesco proprio a smettere di pensare”.
A quasi 29 anni, l’atleta nipponica, nei circuiti internazionali da quando era praticamente una ragazzina, sente la difficoltà di adattarsi ai regolamenti e ai materiali attuali, venendo meno automatismi acquisiti, in particolare per ciò che riguarda la posizione di avvicinamento e lo stacco.
“L’attrezzatura è cambiata, i regolamenti sono cambiati. Lo stile di salto di anni fa non funzionerebbe oggi. Sto cercando uno stile che si adatti al mio corpo e ai miei sci attuali. Due stagioni fa, le forme consentite degli sci sono state cambiate. Quelli che usavo prima erano piuttosto piatti. I nuovi sollevavano le punte in aria e per molto tempo non ho saputo padroneggiarli.”
Nonostante il suo ricco medagliere, a Takanashi manca ancora l’oro individuale ad un Mondiale o alle Olimpiadi. “Forse a causa dell’eccessiva pressione” spiega “ma voglio dimostrare ciò che ho costruito in questi 4 anni. Mostrare un salto di qualità che sarà visibile grazie al lavoro fatto. Sono grata che la gente creda in me, ma mi dispiace di non essere riuscita a soddisfare le loro aspettative. Non voglio far finta di niente, ma provo un grande rammarico dopo tante gare.”
E chissà che i Giochi di Milano Cortina del prossimo inverno non siano la volta buona visto che sui trampolini di Predazzo, 12 anni fa, era stata in grado di salire sul gradino più alto del podio in un grande evento, anche se in una gara a squadre miste, ai Mondiali.