Dopo i bagni di folla, le gare spettacolari e le medaglie, ciò che rimane dei Campionati del Mondo di sci nordico di Trondheim della scorsa stagione sono purtroppo due grossi scandali: il primo nel salto con gli sci e un altro di natura finanziaria, con la società organizzatrice che, da surplus di bilancio stimato intorno ai 15-20 milioni di corone (1-2 milioni di Euro, ndr), si è trovata in una situazione di deficit consistente, probabilmente tra i 30 e i 50 milioni di corone (2-4 milioni di Euro, ndr), senza alcun preavviso.
Nella giornata di ieri, Åge Skinstad, il CEO di Trondheim 2025 AS, la società che ha organizzato i Mondiali, ha fatto sapere di non essere pronti a fornire una soluzione di rientro per i creditori. A questa notizia, ospite del podcast “Stavrum & Eikeland”, ha reagito pesantemente Tove Moe Dyrhaug, presidente della Federazione norvegese di sci (NSF), prendendo fermamente posizione contro la gestione dei Campionati mondiali di sci.
“A fine marzo, abbiamo portato il CEO e il presidente della società dei Mondiali al consiglio di amministrazione. A quel tempo, le previsioni erano ottimistiche e ci si aspettava un profitto significativo. Poi sono passate alcune settimane e ci siamo trovati nel caos” racconta Dyrhaug, parlando anche di una comunicazione tra le parti – va ricordato che la NSF è uno comproprietaria di maggioranza (60%) della società organizzatrice: per fare un esempio, Dyrhaug ha ricevuto la notizia tramite i media che i numeri non erano ancora pronti, quasi quattro mesi dopo la fine dei Campionati del Mondo. “Ho ricevuto una notifica push da Adresseavisen ieri (lunedì, ndr) che mi informava che non era pronto per la riunione dei proprietari di domani (mercoledì, ndr). Non sembriamo professionali. Non realizzare profitti è una cosa, ma non recuperare i nostri prestiti incide sulla liquidità. Danneggia la NSF.”
In un messaggio inviato al quotidiano norvegese Nettavisen, Skinstad afferma di non voler commentare le dichiarazioni rilasciate dalla presidente federale.