Un’improvvisa folata di vento si alza forte, mentre lo intervistiamo per parlare della squadra juniores della nazionale di sci di fondo che allena (per leggere l’intervista clicca qui).
Seduto nel giardino davanti alla struttura che ospita gli azzurri sulle sponde del lago di Barrea, Stefano Corradini ride quando gli facciamo notare questo particolare, sicuramente ironico per chi ha sposato una delle biatlete più amate in ambito internazionale, Dorothea Wierer.
“Per fortuna noi non dobbiamo dare tacche” – ci scherza su l’allenatore trentino.
Una lunga storia d’amore quella tra Corradini e Wierer, che lo scorso 30 maggio hanno festeggiato già dieci anni di matrimonio. Un rapporto che è andato avanti in parallelo alla fase più importante della carriera della campionessa di Anterselva, ormai fiemmese d’adozione.
Inevitabile, quindi, che dopo la scelta di Doro di chiudere la sua carriera al termine delle Olimpiadi ad Anterselva, quella attuale non sia certo un’estate come le altre per la coppia.
«Si, pensiamo spesso al fatto che questa è la sua ultima preparazione estiva da professionista – ha ammesso Corradini a Fondo Italia – anche perché non me lo dimentico di certo, visto che lei me lo ricorda di continuo (ride, ndr)».
Corradini ci descrive una Dorothea Wierer determinata e motivata sia dalla prospettiva di una stagione esaltante che ovviamente da un nuovo inizio: «È decisa e determinata, non vede già l’ora che inizino le gare, ma dall’altra parte anche di vivere poi ciò che verrà dopo, provare a fare nuove esperienze e chiudere questo capitolo della sua e nostra vita che è stato strepitoso».
Da marito, Stefano Corradini segue sua moglie sempre con grande passione, nel bene e nel male, non facendo mai mancare la sua presenza. Emozioni forti, che hanno accompagnato questi 10 anni di matrimonio.
«Un po’ mi rattrista pensare di non vederla più in gara – ha detto – perché è sempre una grande emozione quando la vedo in pista con il pettorale, al di là del risultato. Provo sempre sensazioni forti, non solo quando le cose vanno bene, ma anche quando non ottiene il risultato che lei per prima vuole. Da tecnico e marito vivo tutto amplificato».
Corradini era presente ad Anterselva nel 2020, quando Doro disputò un mondiale da regina nel suo regno ed ovviamente non mancherà il prossimo febbraio. «Sarà bello vederla chiudere in quello stadio, a casa sua. Ho già preso i biglietti di alcune gare e sto cercando gli altri, perché spero di esserci in tutte le competizioni olimpiche. Non posso perdermela».
E come sarà il giorno dell’ultima gara? Corradini crede che come lui saranno tanti a provare un po’ di tristezza nel non vedere più Wierer in gara: «Sicuramente quel giorno mi commuoverò, ma sono convinto che queste emozioni la proveranno un po’ tutti e credo anche lei».
Un bellissimo periodo che si chiuderà, aprendo le porte a qualcosa di nuovo e tante altre esperienze motivanti, guardando sempre al futuro ma con nel cuore le gioie di una carriera che ha dato e sta ancora dando tanto, non soltanto alla stessa Dorothea Wierer e a chi come Stefano Corradini vive al suo fianco, ma a migliaia di appassionati che provano un’emozione diversa quando la vedono lì in pista a battagliare.
