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Sci di fondo

Sci di fondo – Fabio Pasini, allenatore e skiman della nazione juniores: “Voglio aiutare i giovani a sbagliare il meno possibile”

Foto credits: Fondo Italia

Ho ancora lo spirito da atleta, faccio delle battute ai nostri atleti durante gli allenamento e cerco di farli tribolare ancora un po’, ma sono bravi e vanno forte”.

Scherza Fabio Pasini, pensando agli allenamenti quotidiani che svolge assieme ai giovani della nazionale juniores di sci di fondo. Ufficialmente skiman nell’organigramma della nazionale azzurra, l’ex atleta del Centro Sportivo Esercito è molto di più, un aiuto allenatore fondamentale per la coppia formata da Matteo Betta e Stefano Corradini.

Ancora in grande forma, come dimostrano soprattutto i risultati nello sci alpinismo, l’ex fondista bergamasco ha sempre la testa da atleta, appassionato di allenamento e con lo spirito competitivo, quello che lo aveva spinto a proseguire fino a 38 anni.

Oggi quarantaquattrenne, il fratello dell’allenatore della nazionale femminile Milano Cortina ed oro mondiale nella team sprint a Sapporo nel 2007, Renato Pasini, è da anni una figura molto importante nella nazionale juniores azzurra, un tuttofare che nonostante ciò è sempre lontano dai riflettori.

«Si, il mio ruolo ufficiale è quello di skiman – afferma Fabio Pasini a Fondo Italiama aiuto Matteo (Betta, ndr) e Stefano (Corradini, ndr) nel seguire gli atleti nel corso degli allenamenti. Mi piace allenarmi con i giovani, seguirli e cercare di passare loro la mia esperienza da atleta che è stato longevo, avendo gareggiato fino a 38 anni».

Ma dall’alto della sua esperienza, cosa vuole trasmettere agli atleti?

«Nella mia carriera ho fatto diversi errori e voglio prima di tutto insegnare loro come farne il meno possibile. Oltre a trasmettere loro la voglia di fare e portare avanti tutte le fatiche richieste, siamo qui per aiutarli proprio a sbagliare poco».

Cosa pensa dei giovani? Vede delle differenze rispetto al passato?

«Rispetto a qualche anno fa la tendenza è diversa. Se una volta bisognava quasi incitare di continuo gli atleti affinché si allenassero, ora bisogna quasi frenarli perché sono molto entusiasti. Devo dire che abbiamo un bel gruppo, lavoriamo bene e mi trovo bene con loro. Negli allenamenti cerco sempre di dare loro quel consiglio in più».

La sua presenza è molto utile, perché ovviamente in tre potete garantire agli undici componenti del gruppo un supporto di maggiore qualità.

«Si, in tre ci compensiamo bene, anche perché ognuno di noi ha caratteristiche diverse. Inoltre, c’è anche il vantaggio che possiamo seguire gli atleti in base alle loro esigenze. Magari a volte c’è chi non può correre e fare solo skiroll, oppure qualcun altro per qualche motivo ha un’esigenza ancora diversa. In tre riusciamo a garantire a tutti il giusto seguito».

Ritiene che seguire gli atleti in allenamento nel corso dell’estate, rappresenti per lei anche un vantaggio in inverno, quando lavora per loro da skiman?

«Si, perché lo skiman è l’ultima persona che solitamente l’atleta incontra prima di una gara, quindi è quella figura che dà loro l’ultimo consiglio, la parola giusta per trasmettere fiducia. Da ex atleta so bene quanto ciò sia importante. Lavorando tanto con loro in estate, so quali sono le corde giuste da toccare per stimolarli».  

Da cinque anni ha questo ruolo in nazionale juniores. Come si rapporta con suo fratello Renato che da tempo accoglie proprio le atlete che escono dal suo gruppo?

«Con lui c’è un bel confronto. Renato mi chiede spesso delle ragazze che dalla nostra squadra entrano poi nel suo gruppo. Ovviamente, avendoci già lavorato, posso dare lui qualche consiglio».

Al di là dei risultati, in questi anni qual è stata la sua soddisfazione più grande?

«Ne ho avute tante in particolare negli allenamenti. La cosa però che mi fa più piacere è constatare che quando salgono di categoria e ci incontriamo in FESA Cup, c’è ancora tanta fiducia e rispetto reciproco».

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