Il Blinkfestivalen bussa alla porta, quando mancano ormai meno di 10 giorni al via delle competizioni della kermesse norvegese che si aprirà ufficialmente il prossimo 6 agosto. Tra i protagonisti più attesi per le gare di biathlon c’è senza dubbio Eric Perrot, punta di diamante della squadra francese che nella zona di Sandnes è a tutti gli effetti di casa, essendo sua madre originaria di Figgjo, località a pochi chilometri dalle strade del Blinkfestivalen. Interpellato dai canali ufficiali dell’organizzazione, Perrot racconta il rapporto di rivalità-amicizia con i norvegesi e svela la possibilità di misurarsi anche in qualche appuntamento dello sci di fondo.
Ad aprire le danze sarà infatti la Lysebotn Opp, gara di fondo in salita che da diversi anni porta la firma di Simen Hegstad Krueger. Tra gli obiettivi per l’edizione 2025 dell’evento, Perrot inserisce anche quello di riuscire – programma di lavoro permettendo – a sfidare i fondisti sulle salite di Lysebotn: “Spero di riuscire a fare la Lysebotn Opp, che adoro! Negli ultimi anni le cose non sono andate bene, quindi ho voglia di rivincita. Ma è l’allenatore a decidere”.
Ma le gare dove Perrot è atteso con maggiore impazienza sono quelle del programma di biathlon, a partire dalla gara di tiro, che lo scorso anno l’ha visto uscire vincitore. E poi, sempre a Sandnes, si sposterà l’attenzione sulla super sprint e la mass start, altre buone occasioni per provare a trovare confidenza con la pista: “Il Blink prevede le prime prove della stagione. Anche se nessuno di noi è in forma, diamo comunque il massimo nelle gare”, aggiunge Perrot.
Se l’opportunità sarà buona per testare la condizione, il periodo in Norvegia permetterà anche a Perrot di tornare per qualche giorno a contatto con le sue radici: “Prima di tutto, è una gara sul suolo di casa. Un’opportunità per tornare a casa, a Sandnes, Figgjo e Ålgård. Per incontrare la famiglia e gli amici e per gareggiare davanti a un pubblico e con la ‘mia gente'”. Per quanto riguarda la rivalità con i norvegesi, il francese conclude: “Di solito sono gli atleti norvegesi e francesi a competere per i primi posti. Ci conosciamo bene e ci piace competere. È sempre bello battere i norvegesi (ride, ndr)“.