Dall’immediato futuro a quello più lontano, dalle imminenti Olimpiadi ad Anterselva fino alla candidatura per il settimo Mondiale che arriverà subito dopo i Giochi Olimpici, passando per il saluto all’icona Dorothea Wierer.
Lorenz Leitgeb, presidente del Comitato Organizzatore della Coppa del Mondo di biathlon ad Anterselva, svela a Fondo Italia i dettagli del lavoro dietro le quinte in vista delle Olimpiadi del prossimo febbraio, delle idee per ricreare per quanto possibile il classico ambiente che gli appassionati vivono ogni anno in Coppa del Mondo (si, la birra c’è), ma soprattutto apre alla candidatura per un nuovo Mondiale, che non è solo un’idea ma è già in programma.
Iniziamo da quanto visto qui a fine agosto con dei Campionati Italiani Estivi, che hanno visto la partecipazione anche di tante nazioni straniere. Si è respirato un clima da Coppa del mondo, non trova?
«Negli ultimi anni non era stato possibile ospitare dei Campionati Estivi, a causa dei lavori di ammodernamento dell’impianto in vista delle Olimpiadi. Quest’anno abbiamo deciso, insieme alla FISI e al dt Klaus Höllrigl, di tornare a organizzare questo evento. È stato bellissimo vedere come, in vista delle Olimpiadi, abbiano partecipato anche tanti atleti stranieri di alto livello internazionale. Quando mi sono recato al poligono mi sembrava di essere in Coppa del Mondo».
Non solo i Campionati Italiani, perché per tutto il periodo estivo ad Anterselva si sono alternate tante squadre nazionali.
«Si, sono venute e stanno ancora venendo qui squadre provenienti da tutto il mondo, compresi team di livello altissimo come Francia e Norvegia. Al poligono sono sempre presenti tanti atleti, qualcosa che ci era mancato. Sicuramente molti sono stati spinti qui anche dalle imminenti Olimpiadi, come accadde alla vigilia dei Mondiali, ma anche nelle stagioni normali abbiamo tante squadre che scelgono la nostra località. Mi fa piacere, perché dimostra che l’investimento fatto porta qualcosa per il futuro, che c’è movimento per tutto l’anno e ha anche riflessi positivi sulla nostra località».
Oltre che molto utile per i giovani.
«E ne avevamo bisogno, perché grazie ai risultati dei nostri atleti, i praticanti stanno crescendo in maniera esponenziale. Pensate che lo sci club locale ha così tanti nuovi iscritti, da dover aumentare il numero degli allenatori. È anche una bella assicurazione per il futuro della disciplina, perché vediamo che il movimento del biathlon nel settore giovanile sta crescendo di anno in anno».
I lavori sono stati tutti completati?
«Per quanto riguarda lo stadio è quasi tutto pronto, manca solo un piccolo intervento per rimuovere una vecchia porta d’uscita che non si adattava al nuovo layout dello stadio. Invece, i lavori per il bacino artificiale dell’innevamento sono iniziati un mese fa e si concluderanno entro fine anno»
Fino a quando la struttura resterà a disposizione di chi vuoleallenarsi?
«Nonostante già ad ottobre vi saranno le prime installazioni in vista dei Giochi Olimpici, atleti e turisti potranno utilizzare il nostro impianto fino al 6 gennaio. Dal 7 inizierà il periodo esclusivo e lo stadio chiuderà, vi si potrà accedere solo con pass o accredito. Poi dovrebbe tornare a disposizione di tutti tra fine febbraio e inizio marzo».
Voi del CO della tappa di Coppa del Mondo che ruolo avrete durante le Olimpiadi?
«Faremo tanti servizi per il Comitato Organizzatore del Giochi, la Fondazione Milano-Cortina. Ci occuperemo della parte sportiva, dove vi saranno le stesse persone che si occupano della Coppa del Mondo, solo che lavoreremo per la Fondazione. Così come per “cibo e bevande” sia per gli spettatori che per i volontari. Tutto sarà simile alla Coppa del Mondo, ci sarà anche il tendone della birra, oltre che i soliti punti ristoro. Inoltre avremo la responsabilità anche di tutte le installazioni temporanee. Organizzeremo anche il servizio di speakeraggio e vogliamo mettere l’animazione sulle tribune, con tanto di banda musicale, perché a nostro parere è importante per quanto possibile ricreare lo stesso clima della Coppa del Mondo, essere presenti con la nostra identità. Ovviamente ogni scelta verrà fatta in consultazione e d’accordo con la Fondazione Milano-Cortina. Saremo poi noi a dirigere i volontari. Tanti di loro sono della zona e sono esperti, una cosa per noi importante. L’esperienza sarà fondamentale e per questo ci aiuteranno anche persone provenienti da Val Martello e Val Ridanna. Ci sono poi tanti volontari che arrivano da fuori e vediamo come inserirli».
Quindi ci confermi che ci sarà il tendone, perché qualcuno temeva potesse venire meno in vista delle Olimpiadi.
«Si, ci sarà ed è una delle prime cose che abbiamo chiesto perché sappiamo quanto gli appassionati vi siano affezionati. Ovviamente non possiamo fare tutto come d’abitudine, ma seguire le regole di Milano-Cortina e CIO. Per questo motivo, forse gli orari di apertura non saranno gli stessi della Coppa del Mondo. Anche il cibo da servire sarà deciso con la fondazione e non autonomamente. Però confermo, il tendone c’è e ci sarà anche la birra, pure se non sarà la stessa che serviamo ogni anno».
Insomma ci tenete a essere presenti con la vostra identità, pure rispettando ovviamente le linee guida.
«Certo. Infatti vogliamo organizzare anche la festa in paese. Stiamo parlando con la Provincia proprio per allestire un bel villaggio ad Anterselva di Mezzo, creando uno spazio simile a quello che facemmo per il Mondiali del 2020. Anche perché vogliamo coinvolgere anche chi non è riuscito ad acquistare il biglietto per assistere alle gare, ma vuole ugualmente respirare il clima olimpico. Poi la sera, tutti insieme, raccoglieremo tutte le emozioni che ci portano le Olimpiadi».
Anche se, come ho potuto vedere in questi giorni, siete ancora molto impegnati, state riuscendo a vivere già le emozioni dei Giochi?
«Oggi siamo ancora sotto pressione, perché c’è sempre tanto lavoro da fare. Sappiamo che i giorni passano e le olimpiadi non sono tra un anno, ma ormai tra pochi giorni. Sono però sicuro che quando partirà il primo atleta della prima gara, vivrò l’emozione e mi renderò conto del percorso fatto in questi anni. Saranno sensazioni forti quando vedremo quei cerchi olimpici e ci renderemo conto di aver portato tutto questo nella nostra Anterselva».
Che effetto fa pensare che proprio qui si chiuderà la carriera di Doorthea Wierer, figlia prediletta di Anterselva.
«Sarà davvero tanto emozionante, perché si chiuderà tutto qui dove è partito. Perderemo un’atleta molto importante per il biathlon in Italia e come ogni addio sarà accompagnato anche da un po’ di tristezza e malinconia, ma dall’altra parte sarà davvero tanto bello, il finale perfetto. È bellissimo che questa splendida storia che è la sua carriera si concluda a casa sua».
Un’ultima domanda è sul futuro più lontano. Avete già l’idea di candidare Anterselva per il settimo Mondiale?
«Chiaramente si. Partiremo subito dopo le Olimpiadi per iniziare tutta la procedura per la candidatura. Vedremo per quale anno. Noi guardiamo sempre avanti. La candidatura per la settima edizione dei Mondiali ad Anterselva è già prevista».