È tra le giovani biatlete tedesche più talentuose, con percentuali al tiro impressionanti, addirittura il 93% nell’ultima stagione in Coppa di Germania, e una buona velocità d’esecuzione, tanto da aver vinto il premio “Goldene Diopter” che la Federazione Tedesca assegna alla miglior giovane tiratrice.
Di lei però non passa inosservato il nome, che rimarca le sue chiarissime radici italiane: Giovanna Nicolussi Rossi. La giovane 2007, diventata maggiorenne la scorsa estate, è stata tra le protagoniste della giornata del sabato del Loop One, nella gara riservata ai giovani.
Anche a Monaco di Baviera la giovane bavarese stava confermando le sue grandi doti al tiro con due serie a terra precise e veloci, poi qualcosa si è inceppato, quando ha avuto un problema con la carabina nella terza serie che le ha fatto poi perdere concentrazione portandola a compromettere la sua gara con una serie di errori nell’ultima. Errori di esperienza, quella che si fa con gli anni.
«Ho perso un po’ la concentrazione dopo quanto successo nella terza serie – dice quando la fermiamo dopo la gara – ma è bene che sia accaduto, perché è una bella lezione per l’inverno, almeno so come gestire una situazione del genere in futuro».
Quando le spieghiamo il motivo dell’intervista, la ragazza recentemente arruolata dalla Bundespolizei ci sorride e dice subito: «In italiano però conosco solo poche parole».
La intervistiamo allora in inglese, scoprendo quindi quelle che sono le origini della sua famiglia. «I miei genitori sono entrambi tedeschi, ma mio nonno dalla parte di mio padre è originario dell’Italia. Lui è nato a Luserna, in Trentino. Ha incontrato mia nonna quando aveva 17 anni ed è venuto a vivere in Germania».
Radici quindi un po’ lontane, anche se tornano anche nel nome scelto dai suoi genitori diciotto anni fa: «Credo che l’orgoglio della parte italiana abbia influito sulla scelta del mio nome. Però non so come mai abbiano scelto di chiamarmi Giovanna, evidentemente suonava bene (ride, ndr)».
Molto spigliata e sempre sorridente, la giovane Nicolussi Rossi con un ottimo inglese ci parla delle sue visite in Italia: «Sono stata a Luserna due anni fa, in occasione di un incontro di famiglia. Penso però ci abbiano portato lì anche quando eravamo piccoli. Vado comunque spesso in Italia in vacanza e mi piace tanto come paese. Adoro la lingua italiana, che ho studiato e mi piacerebbe parlare fluentemente, anche se so che non è semplice. Mio papà comprende abbastanza bene l’italiano, ma fatica a parlarlo. Questo perché mio nonno parlava perfettamente il tedesco quando si è trasferito qui, quindi a casa ha sempre parlato il tedesco».
Giovanna Nicolussi Rossi non è però solo la giovane biatleta di origine italiana, ma un grande talento del biathlon tedesco. Sport che ha iniziato a praticare seguendo suo fratello. «Da bambina facevo sci alpino, ma guardavo mio fratello praticare il biathlon e volevo seguirlo. Così l’ho provato ed è stato colpo di fulmine, mi sono innamorata della combinazione tra il dover andare alla massima velocità in pista e il mantenere poi calma e concentrazione al poligono. Poi è bello anche l’allenamento, soprattutto in estate, perché si ha una grande varietà, tra bici, corsa, camminate, skiroll ed altro».
Tra gli elementi di spicco del Comitato Regionale Bavarese e già arruolata dalla Bundespolizei, la diciottenne fa anche parte della nazionale giovanile. «Sono nel gruppo Nachwuchskader 2, riservato agli Under 19. Il mio obiettivo stagionale è rappresentato dal Mondiale di categoria che si disputerà proprio in Germania, ad Arber. Lo scorso anno non andai a Östersund anche se ci arrivai vicino, quindi spero di farcela quest’anno».
Lo scorso anno Nicolussi Rossi fu grande protagonista anche in Alpen Cup, vincendo entrambe le gare disputate ad Arber. In 4 gare di Alpen Cup, la giovane tedesca ha mancato un solo bersaglio su 50. Non a caso, il suo idolo è una delle più grandi tiratrici del circuito ed è proprio italiana.
«Il mio punto di rifermento nel biathlon? Mi è sempre piaciuta Dorothea Wierer – ci dice – soprattutto quando ero bambina tifavo tantissimo per lei. Ovviamente oltre a lei, osservo tutte le altre campionesse del circuito, perché ogni biatleta di alto livello ha qualcosa da cui posso trarre ispirazione».
Guardare le grandi campionesse, rubare qualcosa con gli occhi, per poter poi continuare a inseguire i suoi sogni. «Ovviamente come ogni giovane sogno di andare un giorno alle Olimpiadi. E magari vincere (ride, ndr)».
Certamente la seguiremo con particolare attenzione, simpatizzando per lei.
