Ultimo appuntamento dell’anno solare 2025 con la rubrica Range Time. Con il nostro esperto di biathlon Giuseppe Piller Cottrer questa settimana concentriamo la nostra analisi soprattutto sull’emozionante weekend di gare di coppa del mondo ad Annecy-Le Grand Bornand, che ha regalato altre grandi soddisfazioni alla squadra azzurra, ma manteniamo sempre un occhio di riguardo anche per i circuiti minori, dall’IBU Cup, alla IBU Junior Cup, fino alle gare di Coppa Italia e al Trofeo Coni.
PODI IN TUTTI I FORMAT DI GARA: “E’ molto bello vedere gli atleti azzurri andare a podio in ogni format di gara, con anche la mass start di questa settimana, poichè ogni tipologia di prova ha delle caratteristiche proprie e non è scontato riuscire a far bene sempre. Ai podi si aggiungono sempre dei bei piazzamenti, con Passler capace di lottare per le posizioni che contano fino alla fine.”
GRANDE PROFESSIONALITA’ DELLO STAFF TECNICO: “Da allenatore conosco il lavoro che sta alle spalle di questi risultati: lo staff tecnico è parte integrante dei successi degli azzurri, non è un elemento accessorio. I nostri campioni accendono la scintilla, ma il fuoco è alimentato dai consigli e dalle analisi degli allenatori. Nel biathlon si è soli in gara, ma i tecnici sono punti di riferimento che accompagnano in modo specifico ogni atleta, programmando gli allenamenti e aiutandoli a gestire la pressione psicologica, l’ansia, lo stress, che si percepiscono in modo particolare al poligono, dove si sente tutta la responsabilità del risultato. Gli allenatori devono trasmettere ai ragazzi la fiducia necessaria per superare i momenti difficili, che possono sempre accadere, come si è visto in questo weekend con Giacomel, aiutandoli a costruire una solidità mentale che è fondamentale per raggiungere il successo. L’impegno quotidiano nell’allenamento si trasforma così in fiducia reciproca tra tecnici e atleti, portando a risultati importanti, che alimentano ulteriormente questa fiducia anche negli atleti più giovani.”
UN AMBIENTE RILASSATO: “La qualità dello staff si vede anche nell’interazione tra i vari componenti del team durante la gara, con i tecnici lungo la pista che collaborano alla perfezione con quelli al poligono, dando informazioni e motivazioni personalizzate per i nostri atleti. La tranquillità dell’allenatore si trasmette anche all’atleta, che si fida così ciecamente delle indicazioni ricevute, specialmente per quanto riguarda il tecnico di tiro. Grandi meriti quindi ai responsabili della squadra nazionale azzurra, Zattoni, Romanin, Cianciana, Kahkonen, ma anche ai loro collaboratori e ai tecnici della squadra B: tutti questi attori collaborano sempre in maniera proficua in un lavoro di team, trovando sempre le situazioni giuste per stimolare gli atleti a dare il meglio.”
GRANDE MATURITA’ NELLA GESTIONE DELLA GARA: “A Le Grand Bornand gli azzurri hanno mostrato una grande maturità nella gestione della gara in generale, controllando alla perfezione tempismi e automatismi nell’approccio al poligono. Ciò ha consentito loro di avere grande fluidità al tiro anche in contesti molto difficili per il confronto ravvicinato con gli avversari. Un esempio è dato da come Giacomel ha affrontato la mass start: il trentino aveva capito di stare bene sugli sci e ha così potuto forzare il ritmo per avere un errore di margine nell’ultima serie.”
BOTN SEMPRE PIU’ IMPRESSIONANTE: “In casa Norvegia c’è una lotta serratissima per qualificarsi per le olimpiadi: si è visto un Christiansen con il coltello tra i denti prendersi il podio di forza nella mass start, Dale-Skjevdal fortissimo nell’ultimo giro dell’inseguimento, ma il più impressionante resta sempre Botn. E’ incredibile la sua capacità di mantenere sempre alta la concentrazione in ogni momento, facendo sempre il suo, senza curarsi di ciò che gli succede attorno e di quello che fanno gli altri, come se non sentisse la pressione. Questo nonostante la lotta per le prime posizioni sia sempre accesissima, con Perrot, Jacquelin e Wright che si sono visti molto pimpanti e restano pericolosissimi per gli appuntamenti importanti di questa stagione. Al femminile fantastica Kirkeeide nella mass start.”
MARCE ALTE DECISIVE: “A livello tecnico nel tracciato di Le Grand Bornand si sono visti diversi atleti spingere forte con il pattinaggio lungo, specialmente nella salita poco ripida, facendo grande differenza e sfruttando questa tecnica, la marcia alta dello sci di fondo a skating, per accelerare e fare selezione in quella zona di pista. Anche nel tratto conclusivo, vicino all’arrivo, abbiamo visto usare questo passo, così come si sono visti atleti sfruttare al meglio la discesa per fare sorpassi decisivi poi nello sprint conclusivo. Questi spunti tecnici ci permettono di capire l’abilità dei biathleti nel leggere la pista e nel capire alla perfezione dove attaccare e come portarsi a casa il risultato in arrivi ristretti“.
BIONAZ E CARRARA, OTTIMI SEGNALI IN IBU CUP: “Didier e Michela hanno fatto bene a Lenzerheide, sin dalla mixed relay: Bionaz ha ritrovato un buon tiro in piedi. La speranza è che entrambi abbiano fatto il pieno di fiducia in modo da poter fare un percorso simile a quello di Passler, rientrando rinfrancati in coppa del mondo. Da segnalare ancora una volta la costanza di Nicola Romanin, sempre bravo a trovare le motivazioni giuste, nonostante gli impegni familiari di genitore.”
I CIRCUITI MINORI E GIOVANILI: “In Val Martello si è disputata la IBU Junior Cup, con gli atleti selezionati dalla tappa molto competitiva della Coppa Italia della settimana scorsa che si sono ben comportati. Sono arrivati i podi sia al maschile che al femminile con Gautero, Mariotti Cavagnet e Leitgeb e questi risultati danno fiducia a tutto il movimento. Grande competitività anche in Val Ridanna per la Coppa Italia, con tante gare che si sono risolte per pochissimi secondi, segnale di un livello alto. Un cenno infine al Trofeo Coni, che ha visto il via delle gare delle categorie giovanili dell’aria compressa. E’ stato bello vedere, in Valle D’Aosta, atleti provenienti da tutto l’arco alpino giocarsi le prime posizioni, segnale di un movimento del biathlon italiano in salute e sempre più ampio e diffuso in tutto il territorio.”


