Non solo le splendide spiagge di Tropea, Caminia o Soverato, la scogliera di Copanello di Stanetti, la sabbia bianca di Roccella Jonico, la spettacolare Capo Rizzuto, la bellezza di Matera (Capitale Europea della Cultura nel 2019), il fantastico paesaggio di Maratea e la spiaggia di Policoro, perché la Calabria e la Basilicata  condividono anche una grande passione per gli sport invernali, favorita  dalla struttura del loro territorio, in buona parte montuoso. In queste  due regioni agisce e lavora con grande passione la FISICAL, il  Comicato Calabro Lucano della FISI, che ha la missione di diffondere la  pratica degli sport invernali in questo bellissimo territorio, lottando  anche per migliorare gli impianti e permettere ai giovani calabro-lucani  di crescere sugli sci. Per conoscere meglio questo Comitato abbiamo  intervistato il suo presidente, Fiorello Martire.
Buongiorno presidente Martire, qual è lo stato di salute degli sport invernali in Calabria e Basilicata?
«Purtroppo  in questi ultimi 2 anni non siamo stati in condizioni brillanti per una  serie di problemi. Innanzitutto nell’ultima stagione siamo rimasti a  secco di neve e questo ha ovviamente inciso negativamente sull’attività.  Oltre ai problemi con la neve ci sono stati anche quelli di  impiantistica, ma ci aspettiamo che la cosa migliori. In queste ultime  stagioni ci ha tenuto su l’attività del fondo, mentre nello sci alpino  siamo calati tanto. Purtroppo da noi non ci sono grandi impianti di  innevamento artificiale e se non viene giù neve, è molto complicato  andare avanti con lo sci alpino. Siamo riusciti a disputare qualche gara  fuori dalla Calabria, le solite gare di rito, tutto ciò che si poteva,  andando anche ad allenarci in Molise. Purtroppo però gli spostamenti non  sono mai facili, in quanto hanno anche il loro costo temporale ed  economico. Inoltre, va detto che se non ci si può allenare con  continuità, è anche inutile andare a fare le gare. Nel fondo le cose  vanno meglio, in quanto ci si può allenare anche a secco sugli skiroll,  specialità su cui puntiamo moltissimo».
Ci ha parlato di problemi di impiantistica.
«In Calabria  abbiamo una località a duemila metri, Monte Botte Donato, a Lorica,  dove c’è un innevamento naturale importante ed è garantito per cinque  mesi l’anno, tanto che vi è nevicato anche lo scorso inverno.  Purtroppo  però lì si sono bloccati gli impianti per carenza tecniche. Dove  abbiamo le piste omologate, quelle della Valle dell’Inferno, non si  scia. Per questo motivo, come Comitato ci siamo impegnati per far si che  i fondi destinati allo sviluppo di questi impianti venissero spesi  nella giusta direzione e ci siamo anche riusciti, perché i lavori si  sono praticamente conclusi e questi dovrebbero riaprire a dicembre.  L’impianto principale, la cabinovia da otto posti, è stata realizzata ed  è anche funzionante, mentre mancano ancora i servizi essenziali come  bagno e ristoro che mi auguro vengano realizzati in breve tempo, almeno  qualcosa di temporaneo. Abbiamo lottato molto per fare in modo che non  venissero persi i soldi finanziati, gridando alla chiusura dello sci in  Calabria, attraverso diverse conferenze stampa e dibattiti. Anche in  Basilicata stiamo facendo ora una battaglia simile, perché al Monte  Sirino abbiamo una situazione tragica: gli impianti erano già precari e  poco tempo fa si è abbattuta una valanga che ce l’ha distrutto. In  Calabria abbiamo un’altra località importante, che è già operativa,  Villagio Palumbo, dove abbiamo delle belle piste omologate e degli  ottimi impianti, anche se quello di risalita andrebbe ammodernato.  Un’altra località bellissima è la Gambarie di Aspromonte dove si scia  sullo Stretto di Messina. Sono tutte realtà interessanti che andrebbero  potenziate. Nel primo caso abbiamo anche l’innevamento artificiale e si è  sciato per pochi giorni, ma senza la neve c’è poco da fare. Infine da  queste parti ci sono anche altre piccole località, dove si fa lo sci  turistico ma non quello agonistico».
E per quanto riguarda il fondo?
«Le cose vanno  leggermente meglio sotto alcuni aspetti. In Lucania ci sono circuiti  belli, ma più disagiati e su questo stiamo lavorando con le  amministrazioni locali perché dobbiamo migliorare la logistica,  occupandoci in particolare delle strade e della loro pulizia. Per quanto  riguarda la Calabria, abbiamo proposto alla FISI di poter metter su un  Centro Tecnico Federale in Sila, un’ambizione alta che riteniamo di  poter affrontare. Abbiamo infatti il circuito “Carlomagno” che si trova  in Sila Grande, in Provincia di Cosenza, che è a tre chilometri dalla  superstrada dei due mari, quindi molto comoda da raggiungere. In  alternativa a questo proponiamo anche due circuiti che saranno presto  omologati ad altri due livelli di altimetria. Questo significherebbe  avere in Calabria un circuito a 1900 metro a Monte Botte Donato, un  altro da 1600 il Carlomagno e a 1300 Macchia Sacra, dove garantiamo  anche un ottimo impianto di risalita. Abbiamo belle piste di skiroll,  servizi logistici e di assistenza sanitaria. Insomma abbiamo portato in  Federazione una proposta concreta, grazie all’aiuto dell’Ente Parco  Nazionale della Sila e dei comuni del territorio. Ho notato molto  entusiasmo da parte della FISI e per questo motivo ci contiamo molto».
Insomma puntate a crescere in entrambe le discipline.
«Certo.  Lo sci alpino è una disciplina bella e importante, che aiuta molto lo  sviluppo del territorio, perché fa la parte del leone dal punto di vista  turistico e quindi economico, è quello che ci dà maggior sostegno. Da  un punto di vista agonistico, però, il nostro territorio è votato allo  sci nordico e per questo ci proponiamo come centro tecnico federale di  riferimento per il centro-sud».
Soddisfatto dei risultati ottenuti nell’ultima stagione?
«Nonostante  i tanti problemi avuti a causa della neve, grazie all’ottimo lavoro dei  singoli sci club, abbiamo ottenuto degli ottimi risultati nella  categoria baby e cuccioli. Il fiore all’occhiello però sono state le  vittorie ottenute dal nostro Luigi Attanasio, che si è anche  classificato 7° al Pinocchio Nazionale. Questi risultati sono arrivati  soprattutto grazie all’impegno del suo sci club, il Settecolli, di cui  fa parte questo bambino. Ottimi risultati li abbiamo raggiunti, sempre  nello sci alpino, nella categoria master. Nello sci nordico abbiamo  ottenuto molti risultati dignitosi, pur non essendo arrivato l’exploit  del singolo. In questo caso i ragazzi hanno sofferto molto l’assenza di  allenamento sulla neve, che è una cosa molto diversa da quello fatto  sugli skiroll».
In molti hanno lamentato un calo dei tesseramenti FISI: com’è la situazione in Calabria?
«Noi  proponiamo uno sport, che, quando va bene, viene esercitato pochi mesi  l’anno. La disciplina trainante per il tesseramento è lo sci alpino e  qui da due anni nelle nostre località non riusciamo a fare competizioni  agonistiche. Basta questo per farvi capire quanto stiamo soffrendo. In  passato avevamo 1200 iscritti nel nostro comitato, mentre questo numero  si è dimezzato lo scorso anno. Una cosa inevitabile, perché in queste  ultime due stagioni, abbiamo proposto qualcosa che non si fa. Quest’anno  contiamo di aumentare l’attività con la riapertura di Monte Botte  Donato e sono certo che crescerà anche il tesseramento. Inoltre lo  scorso anno, oltre all’assenza di neve, abbiamo pagato, come tutti,  anche il nuovo tesseramento che ha portato ad alcuni problemi logistici,  che ha disorientato molti sci club. Quest’anno la modalità di  tesseramento proposta dalla FISI è molto più snella e offre maggiore  autonomia agli sci club. Insomma la riapertura degli impianti di Botte  Donato e questo tesseramento più snello mi fanno sperare in una grande  ripartenza».
Quali sono i vostri obiettivi futuri?
«Sono tanti sia a  breve sia a lungo termine. Innanzitutto vogliamo che ripartano le  competizioni di sci alpino, che sono la linfa vitale di un comitato,  perché l’agonismo richiama l’attenzione dei ragazzi e dei loro genitori.  Vorremmo anche fare un circuito di sci alpino, che coinvolga Calabria e  Basilicata, nella quale Lorica potrebbe recitare la parte da leone,  coinvolgendo però le altre località. Stiamo anche pensando a delle gare  cittadine in provincia di Potenza. Per quanto riguarda lo sci nordico,  ne abbiamo già parlato, si tratta di diventare centro tecnico federale,  un risultato che possiamo raggiungere con l’aiuto di enti ed  istituzioni. Questo ci permetterebbe di farci decollare come comitato e  territorio, perché saremmo il punto di riferimento per il centro-sud  Italia e attireremmo grandi masse di atleti e turisti». 
Martire, presidente FISICAL: “Diventeremo il punto di riferimento dello sci nordico nel Centro-Sud”
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