Vince Johannes Boe ed è l’unico risultato normale di una Individuale che normale non è stata trasformandosi con il passare dei minuti in una gara a perdere, un "ciapano’" olimpico.
Il norvegese conquista il suo primo Oro olimpico in una prova dove, partito con il pettorale 9, ha lasciato a lungo la porta aperta a quanti volessero aspirare al gradino più alto del podio in virtù dei due errori al poligono e di un distacco inflitto agli avversari sugli sci più umano dell’usuale con Fourcade a 22 secondi, Eberhard a 39 e via scorrendo su 20 chilometri.
Johannes Boe ha potuto finalmente gioire quando anche l’ultimo pretendente, la sorpresa svedese Jesper Nelin, a proposito oggi i sudditi delle tre corone avevano delle bombe sotto i piedi, ha gettato via l’occasione di una vita da mediano ritornando alle sue abituali percentuali nell’ultimo poligono dopo un 15/15 che lo aveva proiettato in orbita podio. Sono tre gli errori di Nelin nell’ultima sessione in piedi che lo fanno precipitare nell’oblio della ventitreesima posizione.
Venti minuti prima la medaglia d’Oro era stata buttata via da Martin Fourcade, impeccabile fino a quel momento e in tabella di marcia da conferma sul trono di Olimpia della 20 km. Dopo un 18/18 il francese si è sciolto come neve al sole con due minuti di penalità che lo hanno trascinato giù dal podio al quinto posto finale a 42.4 da Boe.
A cogliere l’attimo e prendersi la medaglia d’Argento, il suo secondo podio olimpico dopo il Bronzo nella Sprint di Vancouver otto anni orsono, è lo sloveno Jakov Fak che lancia un segnale dopo due gare anonime. Costruisce il suo podio sul 20/20 al tiro e chiude a soli 5.5 secondi dal vincitore scavalcando nell’ultima tornata l’austriaco Dominik Landertinger che sugli sci dimostra di non essere quello dei tempi migliori ma tanto basta per agguantare la medaglia di Bronzo.
E’ quarto, a testimonianza di una grandissima prestazione di squadra della Svezia che piazza anche Fredrik Lindstroem in ottava posizione, l’Argento dell’Inseguimento Fredrik Samuelsson che paga oro l’errore al terzo poligono. Conferma i buoni risultati rossocrociati a questi Giochi, Benjamin Weger sesto con un errore a 48.6 da Boe mentre Michal Krcmar è settimo a 1.15.5. Il primo dei tedeschi, Erik Lesser, chiude con un errore in nona posizione e la top ten è chiusa dal norvegese Emil Hegle Svendsen.
Anonima la prestazione azzurra dove il migliore è Giuseppe Montello quarantesimo a 3.58.1 da Boe con tre errori al passivo. Sono troppe le cinque penalità per Dominik Windisch, caduto nel primo giro, che chiude al cinquantesimo posto precedendo Thomas Bormolini 56° con 4 errori e Lukas Hofer 63° con 5 errori. Una giornata da dimenticare.
INDIVIDUALE MASCHILE – PYEONGCHANG 2018
1. BOE Johannes T. (NOR) [1+0+0+1] in 48.03.8
2. FAK Jakov (SLO) [0+0+0+0] a 5.5
3. LANDERTINGER Dominik (AUT) [0+0+0+0] a 14.2
4. SAMUELSSON Sebastian (SWE) [0+0+1+0] a 29.1
5. FOURCADE Martin (FRA) [0+0+0+2] a 42.4
6. WEGER Benjamin (SUI)  [1+0+0+0] a 48.6
7. KRCMAR Michal (CZE) [0+1+0+0] a 1.15.5
8. LINDSTROEM Fredrik (SWE) [0+0+0+1] a 1.22.1
9. LESSER Erik (GER) [0+1+0+0] a 1.27.3
10. SVENDSEN Emil Hegle (NOR) [0+2+0+0] a 1.36.7
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