La candidatura italiana all’organizzazione dei Giochi olimpici invernali del 2026 coinvolgerà Milano, Cortina d’Ampezzo e Torino. Lo ha deciso quest’oggi il Coni, fondendo le proposte della metropoli lombarda, di quella piemontese e della “Regina delle Dolomiti”.
Il dossier creato dal Consiglio Nazionale unendo le tre proposte prevede quanto segue.
Lo sci alpino verrebbe suddiviso tra il Sestriere e Cortina. Lo sci di fondo e il biathlon andrebbero in scena in Valtellina, rispettivamente a Santa Caterina e Valdidentro. Salto e combinata nordica in Val di Fiemme, mentre la Valtellina verrebbe utilizzata anche per snowboard (Bormio) e freestyle (Livigno).
Il pattinaggio di figura e lo short track si terrebbero a Milano, nel nuovo palazzetto da costruire in zona Santa Giulia. Il capoluogo lombardo sarebbe teatro anche del curling (Palalido) e dell’hockey femminile (Palasharp).
L’Hockey maschile invece si giocherebbe a Torino (Pala Alpitour). Il capoluogo piemontese ospiterebbe anche il pattinaggio di velocità (Oval).
Infine le discipline del budello (slittino, bob e skeleton) dovrebbero tenersi a Cortina.
Quindi si profilano 4 cluster:
1) Milano: figure skating, short track, curling, hockey femminile;
2) Torino: speed skating, hockey maschile;
3) Cortina: sci alpino, salto, combinata nordica, slittino, bob, skeleton;
4) Valtellina: sci di fondo, biathlon, snowboard freestyle.
Tre Medal Plaza (Milano, Torino, Cortina) e tre villaggi olimpici (Milano, Cortina, Sondalo) a cui si aggiungeranno quattro hotel dedicati agli atleti tra Torino, Sestriere, Livigno e Val di Fiemme. Da definire ancora i luoghi di cerimonia di apertura e chiusura.
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Tuttavia resta da capire se davvero questa candidatura diventerà realtà. In mattinata il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva dato disponibilità degli impianti solo per le gare.
In tutto questo il Governo ha annunciato sostegno alla candidatura solo a condizione che le tre città non facciano passi indietro. Infatti il sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti ha definito "apprezzabile lo sforzo del Coni e del presidente Giovanni Malagò per dare una proposta unitaria e credibile. Ed il Governo si riserva di valutarla, sostenendola se le città interessate rinunciano a una parte significativa di ambizioni".
Insomma, il Coni ha optato per una soluzione di compromesso. Al momento l’unica sicura avversaria della candidatura italiana è Erzurum (Turchia). Le altre potenziali concorrenti sono Calgary, Stoccolma e Sapporo che però sono traballanti. La candidatura canadese dovrà ottenere il consenso popolare in un referendum previsto per il 13 novembre, quella svedese è in stand-by in attesa di supporto governativo (le elezioni politiche si terranno a settembre), mentre quella giapponese potrebbe decidere di ritirarsi per puntare sull’edizione 2030.
Cortina d’Ampezzo avrebbe dovuto ospitare i Giochi olimpici invernali del 1944, poi cancellati a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Tuttavia ottenne l’organizzazione dell’edizione del 1956 e dunque ambisce a ottenere l’appuntamento 70 anni dopo la prima volta. Nel frattempo la località veneta ha tentato con scarsa fortuna l’assalto anche alle edizioni 1988 e 1992. Torino è invece stata teatro dei Giochi 2006. Milano invece non ha mai ospitato competizioni a Cinque cerchi. Anzi, prima d’oggi si era candidata esclusivamente per l’edizione estiva 1908, assegnata a Roma (l’Italia rinunciò poi all’organizzazione della manifestazione in seguito all’eruzione del Vesuvio del 1906 e alla contemporanea crisi economica del Paese).
Olimpiadi 2026. Il Coni ha ufficialmente scelto la candidatura unitaria

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