In questa sfida che sto affrontando non posso certo infortunarmi, sfinirmi o mollare per demotivazione. Lavorando con gli sportivi professionisti da tanti anni, ho avuto modo di "portare a casa" tanta esperienza che si sta rivelando utile sul mio modo di allenarmi.
Punto primo: non infortunarsi vuol dire avere sotto controllo i carichi di lavoro e le intensità delle singole sedute di allenamento. Conoscere gli effetti dei vari mezzi di allenamento, da quelli generici a quelli specifici. Principi come progressione di carico e qualità del movimento sono per me pane quotidiano e l’obiettivo oggi è diventato applicare queste concetti con successo su me stesso.
Punto secondo: io non sono un atleta professionista, ma solo un “tapascione”, cioè uno sportivo ricreativo che sa impegnarsi per raggiungere un risultato valutandone la difficoltà e gestendo se stesso all’interno di una complessa e dinamica di vita, fatta di mille sfaccettature e mille impegni diversi dal quadro generale di un allenamento strenuo programmato.
Conoscendo i miei limiti e, con consapevole coraggio, li vado a cercare. Per questo non mi sono preparato una tabella preventiva di allenamento, ma mi sono solo preoccupato di redigere uno schema consultivo, cioè limitato solo a descrivere il tipo di allenamento che ho svolto, tanto per averne traccia e divertirmi a raccontarlo. Il mio metodico allenamento assomiglia così un più disegno a mano libera e questa mia idea, dall’alto (o dal basso) dei miei 45 anni, mi piace un sacco. E allora come decido l’allenamento da fare? In base alle mie conoscenze e all’esperienza, ho uno schema mentale che riguarda la Performance di Endurance.
L’obiettivo è sempre chiaro: andare più veloce possibile per più tempo possibile. E poi so che devo percorrere i 70 km del percorso della Marcialonga nel minor tempo possibile. Con grande nostra fortuna, oggi, la scienza ci aiuta dicendoci che gli allenamenti ad altissima intensità per brevissimi lassi di tempo ripetuti per un tot di volte alzano la potenza del motore. In aggiunta, ci dice anche che le capacità di endurance migliorano con allenamenti di forza. Allenarsi con i pesi e carichi pesanti aiuta gli atleti di fondo prolungato.
VIDEO – Verso la Marcialonga: La mia tabella di allenamento

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