All’operazione avviata oggi dalla polizia austriaca e tedesca, che ha portato all’arresto di nove persone nel corso dei Mondiali di sci nordico a Seefeld, tra i quali cinque atleti, si aggiunge un nuovo capito.
La WADA ha infatti rilasciato un comunicato, nel quale si complimenta con le forze dell’ordine austriache citando anche l’operazione dello scorso anno legata al biathlon, ma le due non sembrerebbero collegate tra loro. Un anno fa le forze dell’ordine austriache, su indagine in cooperazione con la WADA, perquisirono gli uffici IBU di Salisburgo. Il presidente Anders Besseberg e il segretario Nicole Resch vennero accusati di aver coperto alcuni casi di doping degli atleti russi e aver accettato soldi proprio dalla Russia. Il comunicato sembrava inzialmente coinvolgere le due operazioni, ma probabilmente vuole soltanto sottolineare l’ottima collaborazione con la polizia austriaca.
Nel comunicato si legge: «L’Agenzia Anti-Doping Mondiale (WADA) può confermare di essere stata in stretto contatto con le forze dell’ordine in relazione ai radi e gli arresti che la polizia ha effettuato oggi tra Austria e Germania. I raid sono parte di un’ampia operazione di polizia contro i criminali di diversi paesi europei. Il dipartimento di intelligence e investigazione della Wada ha fornito informazioni e altra assistenza alle autorità nel corso dell’operazione. Quest’ultima cooperazione con le forze dell’ordine austriache segue un’indagine della WADA sulle attività dell’Unione Internazionale del Biathlon, che lo scorso anno ha avviato un’indagine penale in Austria e Norvegia. Dato che l’operazione è in corso la WADA non farà altri commenti».
Tornando al blitz di oggi, l’impressione è che non sia finita qui, anche perché sono state sequestrate diverse sacche di sangue e computer. L’operazione può soltanto allargarsi.
Blitz Doping a Seefeld, il comunicato della WADA: “Siamo in stretto contatto con le forze dell’ordine austriache”

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