La WADA ha deciso di vederci chiaro sull’utilizzo dei farmaci contro l’Asma. Alle ultime Olimpiadi di PyeongChang aveva impressionato il numero di atleti in possesso di una regolare autorizzazione terapeutica per l’utilizzo di farmaci contro l’asma acuta o cronica, apparso in netta crescita rispetto alle edizioni precedenti.
Per questo motivo come riportato da molti media tedeschi, l’Agenzia Mondiale Antidoping ha deciso di studiare meglio il fenomeno, stanziando oltre 300 mila euro per uno studio volto a capire se e quanto l’uso di farmaci anti-asma possa influire sulla prestazione degli atleti.
Lo studio avrà luogo presso l’Università di Ulm, in Germania, con 24 atleti che prenderanno parte a questi test. Verranno effettuati test funzionali dei polmoni, esami del sangue e delle urine, inoltre verranno anche presi campioni di tessuto muscolare.
La dottoressa e ricercatrice tedesca Maria Parr ha spiegato: «Stiamo prendendo in considerazione diverse opzioni per capire quale ruolo possono svolgere i farmaci anti asma. Da una parte possono esapendere i bronchi, migliorando la respirazione e contribuendo così a un migliore assorbimento di ossigeno. Dall’altra questi farmaci possono anche influire sulla crescita muscolare».
Farmaci anti asma: la WADA stanzia 300mila euro per studiarne gli effetti sulle prestazioni
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