Lucas Chanavat si conferma, almeno a skating, il possibile anti-Klæbo nella sprint di Dresda. Il francese dopo aver dominato le qualificazioni e aver gestito a piacimento tutti i turni fino alla finale, si è dimostrato nettamente superiore alla concorrenza nell’atto conclusivo della sprint cittadina sulle rive del fiume Elba.
Sbloccatosi con la vittoria di Planica, il ventiseienne transalpino può gioire per aver recuperato la leadership della classifica delle sprint dopo la defezione dolorosa per un malanno al Tour de Ski, che gli ha impedito di gareggiare sia nella gara di Lenzerheide sia in quella in Val di Fiemme.
Alla piazza d’onore si è classificato il norvegese Sindre Bjørnstad Skar, arrivato a nove podi in carriera dei quali otto nelle gare veloci. Primo podio in carriera per lo svedese Johan Häggström, terzo, che ha migliorato il recente quinto posto di Lenzerheide.
Hanno raggiunto la finale anche Pål Trøan Aune, quarto, il francese Renaud Jay, quinto, e Håvard Solås Taugbøl, sesto.
Si sono fermati ai quarti di finale Maicol Rastelli e Federico Pellegrino. Il primo può essere soddisfatto della prestazione, una delle migliori nelle sprint in tecnica libera della carriera, che gli è valsa la ventesima piazza.
Grande delusione per il valdostano, ventisettesimo, che è stato buttato per terra da un maldestro tentativo di Richard Jouve di sorpassarlo in curva quando era in lizza per il passaggio del turno. Pellegrino, comprensibilmente amareggiato dopo la caduta, si è sfogato verbalmente nei confronti del transalpino. Dopo la vittoria del 2018 davanti a Klæbo, la città in riva al fiume Elba porta male per il secondo anno consecutivo: lo scorso anno fu penalizzato dalla giuria per un contatto e retrocesso al trentesimo posto. La team sprint di domani sarà l’occasione per tirare fuori tutto il furore agonistico del quale è capace.
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FONDO – Chanavat fa il Klæbo a Dresda. Rabbia Pellegrino
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