Ad appena vent’anni ha vinto la Coppa del Mondo di specialità sprint, perché si presentava in testa alle gare in Quebec che sono state cancellate. Linn Svahn ha conquistato il primo globo di cristallo della sua carriera, al primo anno da senior, un risultato da atleta con il futuro assicurato.
Ovviamente visto l’esiguo vantaggio con cui si presentava alla vigilia delle ultime due gare di Coppa del Mondo, la svedese avrebbe voluto vincere in pista contro la connazionale Sundling, la slovena Lampic e la russa Nepryaeva il suo globo di cristallo: «Ho delle emozioni contrastanti – ha affermato Svahn – sono riuscita a raggiungere uno degli obiettivi che mi ero posta quest’anno, perché dopo Davos avevo deciso di correre per la generale. È bello aver ottenuto questo successo, ma non era il modo in cui avrei voluto farlo».
Una coppa che sembrava allontanarsi quando giovedì Svahn aveva lasciato il Canada insieme alle sue compagne, richiamata in patria dalla federazione svedese: «È stato un momento difficile, perché avevo un senso di vuoto, non potevo gareggiare, mi sfuggiva di mano la coppa sprint e la stagione era finita d’improvviso. Allo stesso tempo non potevo farci nulla e penso che fosse la decisione giusta, in quanto indipendentemente dal fatto che avrei perso la Coppa, la federazione aveva mostrato di considerarci delle persone, non solo degli atleti. Nepryaeva e Lampic? Ero consapevole che loro erano rimaste, ma sapevo anche che tante altre squadre stavano abbandonando».
La svedese ora è tornata a casa ma non vede l’ora di ripartire: «Probabilmente mi prenderò qualche giorno e mi rilasserò un po’. Poi tornerò subito a lavorare, non mi sdraierò sul divano».
Fondo – Linn Svahn: “Giusto lasciare il Quebec, la federazione svedese ha mostrato di considerarci persone prima che atleti”

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