Non sono tante le atlete che possono vantare un palmares ricco come quello di Darya Domracheva. La biatleta bielorussa, che ha lasciato il biathlon nel 2018, vincendo l’ultima gara di Coppa del Mondo da lei disputata, ha portato a casa 34 vittorie individuali in carriera tra Coppa del Mondo, Mondiali e Olimpiadi, con due ori individuali mondiali e tre olimpici. Senza contare anche le altre medaglie, la classifica generale della Coppa del Mondo vinta nel 2015, e le cinque di specialità (una sprint, una pursuit e ben tre mass start). Quando le è stato però chiesto quale sia stata la medaglia olimpica più inaspettata, Domracheva non ha esitato, ha messo da parte la sua tripletta individuale di Sochi e ha scelto il suo quarto oro, quello che non abbiamo citato in precedenza, conquistato in staffetta alle Olimpiadi di Pyeongchang del 2018, un risultato sorprendente e bellissimo per un movimento intero.
«È innegabile che tengo a ciascuna delle medaglie conquistate nella mia carriera – ha affermato Domracheva in un’intervista rilasciata in patria – ogni medaglia è stata vinta battagliando con le rivali e soprattutto con me stessa. Ogni successo porta con sé dei ricordi unici. Il primo oro è stato indimenticabile e molto dispendioso, anche se tutti gli altri successi non sono da meno, ognuno ha la sua storia. Però, il più inaspettato, ma anche uno dei più emozionanti, è stato l’oro in staffetta a Pyeongchang. Al via ovviamente pensavamo di avere delle buone possibilità di salire sul podio, perché tre atlete su quattro di quella staffetta erano presenti nelle prime 15 posizioni della Coppa del Mondo. Siamo scese in pista con il desiderio di combattere, andare avanti senza guardare indietro alle varie difficoltà. Abbiamo capito che tutto era possibile. Ma quando ci siamo abbracciate al traguardo, sembrava che ognuna di noi non potesse credere veramente in quello che era successo. È stato un momento super emotivo, la fine di un’Olimpiade così difficile, che mi ha portato sino alle lacrime».
Biathlon – I ricordi di Domracheva: “L’oro in staffetta a Pyeongchang è stato inatteso e super emotivo”

Ti potrebbe interessare
Biathlon – Da Livigno ad Anterselva passando per Lavazé. La scelta di Sørum: cinque settimane in quota! Northug e Bjørndalen sono scettici
«Non vedo il senso di essere lì per cinque settimane. Una volta che ci sei stato per quattro, l’allenamento
Norvegia, fondisti davanti a tutti nella corsa in montagna: Fosnæs e Gunnulfsen vincono la Pinasløpet
Quando manca la neve, i fondisti si reinventano. Come spesso succede, per testare le condizioni e dare sfogo al
Dal biathlon allo sci di fondo, la russa Alina Kudisova ha deciso di cambiare disciplina
Non vi sono atleti che passano dallo sci di fondo al biathlon, ma anche chi fa il percorso inverso, mettendo da