Sicuramente Davos troverà sempre posto nel cuore di Francesca Franchi. Proprio nella località svizzera, la fondista delle Fiamme Gialle, classe 1997, aveva conquistato i suoi primi punti di Coppa del Mondo nella sprint in skating dello scorso 14 dicembre. Ieri, invece, sempre a Davos, la trentina si è addirittura laureata. Una discussione della tesi molto particolare, in quanto si è svolta davanti al computer, in un’altra nazione e stando lontana dalla sua famiglia e dal ragazzo, Simone Mocellini, fondista delle Fiamme Gialle. Potendo però discutere la tesi on line, Franchi ha preferito comunque recarsi in raduno con la squadra e non perdere la bella occasione di svolgere degli importanti allenamenti sulla neve.
In fin dei conti, la giovane azzurra è molto determinata, come dimostra il titolo della sua tesi di laurea in scienze motorie presso "L’Università Telematica Pegaso": "La ricerca del massimo risultato nell’atleta d’élite".
Con orgoglio Francesca Franchi ha descritto le proprie emozioni a Fondo Italia, parlandoci di questa giornata molto particolare. «Che giornata! Tra allenamenti e laurea devo dire che è stata bella produttiva – ha esordito scherzando – seppure Davos non mi piaccia particolarmente, devo dire che come città mi porta "fortuna": qui ho ottenuto i primi punti in coppa e adesso mi sono anche laureata. In questa brutta situazione del covid, ho avuto almeno la fortuna di poter dare gli esami online e non in presenza nelle sedi dell’ateneo quindi durante il lock down mi sono portata parecchio avanti, ho scritto la tesi e mi sono prenotata per la sessione di laurea autunnale. La sessione è stata strana perché si è svolta online e senza la mia famiglia e Simone (Mocellini, ndr) vicino. Fortunatamente, mio fratello maggiore, che è molto bravo a cucinare, mi ha promesso una super torta al pistacchio per quando torno a casa».
L’azzurra ha poi spiegato come lo studio stia contribuendo anche a renderla un’atleta migliore, un esempio importante del forte legame tra sport e istruzione: «Grazie agli studi ho potuto coprendere meglio e appieno tutti gli aspetti riguardanti il movimento, quindi anche diversi aspetti del mio lavoro. Inoltre lo studio mi è stato anche utile a staccare un po’ la testa e non pensare sempre ad allenamenti, gare e tutto ciò che riguarda l’agonismo. Quindi la mia "carriera" da studentessa non si conclude qui».
Fondo – Una nuova Dottoressa a Davos: Francesca Franchi si laurea in raduno!

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