In attesa di ricevere la risposta al test PCR svolto da Charlotte Kalla, in isolamento avendo alcuni sintomi che possono ricondurre a un’infezione da covid-19, la nazionale svedese di sci di fondo sta pensando a come comportarsi per la trasferta di Ruka, che aprirà la Coppa del Mondo 2020/21. La Svezia sta infatti pensando di presentarsi con un contingente ridotto per ridurre il rischio di infezioni.
«Valuteremo se è una cosa responsabile mandare in Finlandia 45 persone – ha affermato Anders Byström, responsabile della nazionale di fondo, ad Aftonbladet – quali sono i rischi? Dobbiamo vedere se possiamo viaggiare con una squadra al completo. Vogliamo ridurre al minimo il numero di contatti per i nostri corridori. È questo il nostro principale impegno».
Un contingente più piccolo significherebbe viaggiare con meno atleti, meno allenatori e anche meno skiman, secondo quanto riferito da Aftonbladet.
Al contrario, secondo quanto riferito da VG, la Norvegia non sta valutando nemmeno la possibilità di ridurre il contingente. Il direttore tecnico del fondo norvegese, Espen Bjervig, l’ha chiarito con un messaggio inviato a VG: «Facciamo delle valutazioni continue, le stesse che ci hanno portato ad essere l’unica nazione a non partire per le finali della Coppa del Mondo in Canada e negli Stati Uniti lo scorso marzo. Dato che il culmine dell’infezione è ora in Europa, la Finlandia Settentrionale è il posto con il numero più basso di infezioni tra quelli che ospiteranno gare di Coppa del Mondo».
Una frase che però lascia aperte altre valutazioni sulle tappe successive, quando atleti e atlete norvegesi dovranno recarsi in centro Europa.