In tanti negli ultimi giorni avevano chiesto a Federico Pellegrino un commento sulla decisione presa da Norvegia, Svezia e Finlandia di saltare le tappe di Coppa del Mondo a Davos e Dresda. L’azzurro ha quindi deciso di dire la sua attraverso un comunicato stampa rilasciato all’ufficio stampa della FISI.
«Rispetto la loro scelta – ha affermato l’azzurro – dettata secondo loro da un rischio troppo elevato di gareggiare in Europa centrale in queste settimane. Personalmente ritengo che competere a Davos sia un rischio calcolato, pari a quello di averlo fatto a Ruka, oppure di prendere parte a gare estive di skiroll dove si raggiungono velocità molto elevate in discesa che, in caso di caduta, possono mettere a rischio la carriera».
Pellegrino ha quindi alzato il tiro. «C’è grande delusione e un pizzico di tristezza dentro di me per il fatto che stiamo viaggiando su un aereo dentro a una turbolenza e chi lo sta guidando si chiama fuori, con certi atleti seduti in business class che si lanciano giù, mentre altri atleti come noi che abbiamo dato il nostro contributo per migliorare le cose, non siamo stati ascoltati, e ci troviamo a governare un aereo non costruito da noi. Mi sembra una mancanza di rispetto nei confronti del nostro mondo».
L’azzurro ha quindi spiegato cosa spinge lui e l’Italia a gareggiare: «Io e miei compagni parteciperemo a tutte le prossime gare perchè il rischio zero in questo momento non esiste ed anche perchè sento una sorta di responsabilità nei confronti di chi si è impegnato per farci gareggiare nelle condizioni meno rischiose possibili, sia gli organizzatori dell’evento che la nostra federazione e i gruppi sportivi militari. Lo vedo anche come una sorta di rispetto nei confronti di chi in questi mesi difficili sta perdendo il lavoro a causa del covi-19. I conti li faremo dopo la gara».
Fondo – Pellegrino: “Deluso da chi ha lasciato l’aereo in mezzo alla turbolenza, è una mancanza di rispetto”
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