Il bronzo nella sprint di venerdì le ha permesso di centrare il primo obiettivo che si era prefissata per Pechino 2022. L’inseguimento di ieri non ha portato altrettanta gloria, ma Dorothea Wierer non ha perso il sorriso e pur nella delusione per la mancata medaglia ha analizzato quanto avvenuto in pista anche con il giornalista Alberto Dolfin, inviato del Corriere dello Sport. Rivelando di aver avuto per l’intera gara un problema con la carabina.
"E’ capitata una cosa strana, dei problemi in fase di caricamento, quasi che l’ingranaggio fosse rallentato. Forse il freddo ha reso meno fluido l’olio, non so, ne parlerò con i tecnici: fatto sta che tutto è diventato più duro da premere e questo mi ha fatto perdere ritmo e soprattutto la posizione giusta. Peccato, perchè l’azzeramento era andato davvero bene. Poi non nascondo che nell’ultimo giro fossi piuttosto stanca: ho pagato forse lo scarso riposo dopo il bronzo della sprint. Ora guardiamo alle prossime gare, nella speranza che la neve diventi più scorrevole: mai vista una neve lenta come quella di domenica. Invece di scorrere, lo sci frenava".
In attesa della mass start conclusiva ("una gara alla volta, dai: ora c’è tempo per riposare e pensare alla staffetta"), Doro Wierer guarda alla staffetta di mercoledì.
"Possiamo fare una bella gara: ci sono delle nazioni che hanno tre/quattro atlete molto forti ma noi possiamo dire la nostra e daremo tutte il massimo per provare a farci trovare pronte".
Biathlon – Doro Wierer: “Oltre alla neve, era lento anche il fucile”

Wierer festeggia il suo bronzo a Pechino
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