La decisione di Frida Karlsson e Maja Dahlqvist di rifiutare la nazionale svedese e allenarsi per conto proprio ha fatto ovviamente molto scalpore in Svezia, dove si stanno spendendo fiumi di inchiostro sull’argomento. Un mancato accordo che si somma anche ai malumori di tanti atleti per il rinnovo del contratto, a causa di un salario ritenuto troppo basso e troppe limitazioni commerciali. Le due atlete, però, hanno deciso di rifiutare la nazionale per prepararsi da sole, in quanto volevano seguire un proprio programma.
La loro scelta ha quindi provocato una forte scossa anche all’interno della squadra, in particolare quella femminile, in quanto le atlete perdono due punti di riferimento importanti nella preparazione alla prossima stagione. All’Expressen, Ebba Andersson ha esposto il proprio pensievo: «Durante la primavera c’erano state delle discussioni sugli accordi con gli atleti e non per tutti era una decisione scontata, quindi per me non è stato un fulmine a ciel sereno. Ma questo non lo rende meno fastidioso».
La vincitrice della mass start sul Cermis nel 2020 ha aggiunto: «È una sconfitta per la squadra, perché ci mancheranno. Allo stesso tempo, siamo così fortunati in questo momento che siamo comunque ancora forti in squadra. Io ho firmato l’accordo perché ho valutato i pro e i contro di essere nella squadra nazionale. Alla fine sono giunta alla conclusione che erano maggiori i vantaggi».
Karlsson e Dahqlvist hanno deciso di allenarsi al di fuori della nazionale per poter essere più libere di seguire il proprio programma. Anche Ebba Andersson non ha nascosto che su questo aspetto anche lei ha fatto delle valutazioni: «Non entro nei dettagli, ma quando sei in raduno con la nazionale hai un programma da seguire. Ovviamente può essere positivo fare le cose insieme alle compagne, ma allo stesso tempo può anche significare che devi rinunciare a lavorare su quegli aspetti su cui vorresti concentrarti».
La decisione di Dahqlvist e Karlsson non ha comunque pesato sulla scelta di Andersson: «Non ho scelto di accettare la nazionale per le atlete presenti in gruppo, ma ovviamente se tutte si fossero tirate indietro, avrei rivalutato la mia decisione, perché sarebbe proprio caduto il concetto di nazionale. Se anch’io sono stata vicina a rifiutare? Non so quanto sia stata vicina a farlo, ma alla fine ho sentito che c’erano abbastanza motivi per dire si».
Sci di Fondo – Ebba Andersson: “La rinuncia di Karlsson e Dahlqvist è una sconfitta per la squadra”

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