Al via della passata stagione era tra le atlete più attese, grazie agli ottimi risultati ottenuti nel corso dell’anno precedente, da lei chiuso addirittura al terzo posto della classifica generale. Franziska Preuss non era partita nel modo migliore tra Östersund e Hochfilzen, ma era pronta a rifarsi in occasione della tappa di Le Grand Bornand. Alla vigilia della sprint, però, la biatleta tedesca ha avuto un banale incidente, che le ha procurato un brutto infortunio. Da quel momento la sua stagione ha preso una piega ben diversa.
Preuss si è aperta sulla passata stagione, parlando nel bel podcast di Extrarunde: «Quella stupida scala ha causato la mia sconfitta, la caduta non è stata violenta ma ha causato dei danni ai miei legamenti. Non ho potuto allenarmi per 17 giorni e non ho potuto sciare per quattro settimane a gennaio. Ho passato momenti molto pesanti, molto dolorosi. Ero in un buco nero e non vedevo alcuna soluzione per uscirne. Ho pensato anche al ritiro, a fermarmi del tutto, ero davvero stufa di tutto questo e del biathlon».
Emozioni forti, anche perché oltre all’infortunio ci si era messo pure il covid a peggiorare la situazione. Eppure, ad aiutare Preuss ci hanno pensato i tecnici della nazionale tedesca, che hanno deciso di portarla ugualmente alle Olimpiadi di Pechino, dove ha fatto fatica, ha sofferto, ma alla fine si è tolta la soddisfazione del bronzo in staffetta: «Questo risultato ha cambiato tutto nella mia testa. All’improvviso ho finalmente sentito la felicità, la soddisfazione di essere lì con le mie compagne di squadra e di avere una medaglia olimpica».
Preuss ha poi chiuso bene la stagione, giungendo anche al secondo posto nella mass start di Oslo, alle spalle di Justine Braisaz. «Pensavo che le Olimpiadi di Pechino sarebbero state le ultime della mia carriera – ha ammesso – ma oggi guardo a Milano-Cortina 2026. Voglio davvero vivere le Olimpiadi in buone condizioni fisiche».
Biathlon – Franziska Preuss: “Punto Milano-Cortina 2026, voglio partecipare a un’Olimpiade in buone condizioni fisiche”

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