In questi giorni è a Livigno, insieme alla compagna Pernilla e a suo papà Haakon. Johannes Klæbo ha scelto la località italiana per allenarsi in quota a poche settimane dal via della stagione. Il campione norvegese sta sfruttando al meglio le tante opportunità offerte dalla zona, anche se l’umore non è altissimo a causa di quell’infortunio che si trascina ormai dallo scorso 5 luglio e non gli permette di allenarsi come vorrebbe.
Quello che inizialmente sembrava essere un piccolo infortunio muscolare ai flessori, si è rivelato invece ben altro, una lesione a un tendine che lo sta rallentando non poco, soprattutto nella corsa e negli allenamenti in tecnica classica. «Ovviamente è frustrante – ha affermato Klæbo a TV2 che lo ha seguito a Livigno – se me lo avessi detto il 5 luglio, quando è successo, che avrei dovuto lottare con questo infortunio per almeno 15 settimane, probabilmente avrei riso di te. Ma questa è la realtà. Ho fatto progressi, ma non sono ancora pronto per correre. Quindi ora dobbiamo controllare altre opzioni. Mi riferisco alla possibilità di fare altre forme di allenamento e altri tipi di trattamento, quindi posso liberarmene qui. Non ci sono danni muscolari, ma una lesione a un tendine e guarisce così lentamente, ovviamente ci vuole più tempo di un osso rotto. Insomma sarebbe stato più facile per me rompermi. Ora sta davvero iniziando a consumare la mia pazienza».
La stagione è ormai alle porte, tra meno di un mese si svolgerà la Sesongstart di Beitostølen, dove però la sprint sarà in tecnica classica, così come a Ruka la settimana successiva in Coppa del Mondo. Sicuramente non la miglior notizia per Klæbo: «Ci vuole tempo, un tempo terribilmente lungo. Anche se ho seguito tutti i consigli, non sono pronto per competere. Posso andare tranquillamente a skating, il pattinaggio va bene, ma la sprint a classico è fuori questione al momento. Se ci fosse stato una sprint a Beitostølen oggi, non ci sarei andato, quindi devo usare molto bene il mese rimanente. La lunga salita di Ruka non è il massimo per il mio infortunio».
Insomma, sarà un mese molto lungo per il campione norvegese, che è anche intenzionato a non correre rischi e affrettare i tempi. La frustrazione è giustificata, ma ovviamente in questa fase non deve fargli perdere lucidità con il rischio di affrettare i tempi e finire per compromettere il momento clou dell’anno, che sono Tour de Ski e ovviamente Mondiale di Planica.
Klæbo è a Livigno, ma l’infortunio continua a frenarlo: “È frustrante, era meglio una frattura; oggi non posso fare sprint in classico”
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