Un dominio noioso, che rischia di affossare lo sci di fondo al punto che ormai anche i norvegesi stessi esultano quando vengono battuti. Come era prevedibile dopo la sospensione della nazionale russa, unica avversaria degna di nota della Norvegia, anche perché capace di darle spesso sonore mazzate, come accaduto lo scorso anno a Pechino, lo sci di fondo maschile è diventato ormai terra di conquista per la Norvegia.
Nulla di sorprendente, ovviamente, se allo sci di fondo togli la Russia, capace lo scorso anno di salire sul podio 10 volte nelle prime 10 gare, contro le 16 della Norvegia, è anche normale che i norvegesi si trovino a dominare.
Ventidue podi su trenta per la Norvegia, questo nonostante l’assenza di Klæbo in ben quattro gare e di Golberg, leader della Coppa del Mondo, nella tappa di Davos. Otto vittorie su dieci per i norvegesi, contro le sette ottenute nello stesso periodo della passata stagione.
Eppure c’è una nazione che più delle altre ha saputo ritagliarsi quel poco spazio concesso dalla Norvegia. A sorpresa è proprio l’Italia, capace di salire sul podio in tutte le quattro tappe fin qui disputate. Un dato importante anche perché a esso non ha contribuito il solo Federico Pellegrino, in quanto l’altro a portare la bandiera azzurra sul podio è stato Simone Mocellini. Degli otto posti sul podio concessi dai norvegesi, l’Italia se ne è presi ben quattro, la metà! Un dato che fa certamente piacere se si considera che due sono andati alla Francia, uno a testa per Gran Bretagna e Svezia.
Non stiamo ovviamente esaltando il movimento italiano che ha come sappiamo ormai da tempo tanti problemi, pure inutile ripeterlo, ma è anche giusto sottolineare quando vi sono dei dati statistici positivi. Anche perché la Russia non manca solo per l’Italia, ma anche per le altre nazionali. In fin dei conti, un anno fa la Francia era salita sul podio già tre volte a questo punto della stagione, mentre ovviamente rispetto a un anno fa manca la Finlandia, che non ha avuto a disposizione Niskanen e, a differenza dell’Italia, non è riuscita a salire sul podio senza il suo atleta di punta.
Da qui bisogna quindi partire, cogliere il piccolo passo avanti, senza tralasciare le difficoltà che sono state evidenti anche in questa prima parte della stagione, in particolare nelle distance a skating dove per ora gli azzurri non sono riusciti a ritagliarsi uno spazio nelle zone nobili delle classifiche.
La statistica – Senza Russia, sci di fondo maschile alla mercè della Norvegia: 22 podi su 30; a sorpresa l’Italia ha preso il 50% dei posti sul podio lasciati dai norvegesi!

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