Elvira Oeberg celebra il nuovo anno nel migliore dei modi, aggiudicandosi la sprint di Pokljuka con una prestazione praticamente perfetta, mettendosi alle spalle la leader della classifica generale, Julia Simon, e Dorothea Wierer.
A fare la differenza oggi è stata nettamente la precisione al poligono, come testimoniato dalle prime tre posizioni, tutte arrivate al traguardo con 10/10. La svedese riesce finalmente ad ottenere lo zero in una sprint che in questa stagione tardava a trovare, ma a cui si era già avvicinata nella scorsa sprint di Le Grand Bornand. "Sono contentissima di aver finalmente chiuso con lo zero" ha detto ai microfoni dell’IBU "ci ero andata vicinissima nella Sprint in Francia dove però avevo mancato l’ultimo bersaglio. Quando ho visto che si stava ripresentando l’occasione, ho naturalmente voluto provare a fare meglio. È il modo perfetto per iniziare l’anno!"
Naturalmente, la minore delle sorelle Oeberg (la sorella Hanna è assente dalla tappa slovena per un’indisposizione) riesce ampiamente a dire la sua anche sugli sci, facendo segnare il secondo tempo nel course time, dietro solo ad una Denise Herrmann-Wick. Può non essere facile, del resto, affrontare una gara dopo una sosta così lunga come quella natalizia e ritrovare la concentrazione rapidamente è fondamentale per ripartire col piede giusto. "In effetti è stato strano ricominciare oggi" conferma la biathleta svedese, riportando come ha fatto anche l’azzurra Dorothea Wierer le difficoltà della neve e della pista, disponibile nella sua interezza solo in occasione della gara "siamo arrivati qui soltanto martedì avendo solo un giorno per allenarci senza nemmeno poter provare tutto il tracciato ed oggi era già il momento di gareggiare"
La soluzione? Semplice, apparentemente. "Ho semplicemente cercato di portare in gara quello che faccio in allenamento e credo che alla fine abbia pagato. Mi fa piacere vedere che anche se non sono concentrata al 110% e le mie gambe non girano ancora perfettamente riesco a fare comunque una gara del genere" Una risorsa, questa, che sicuramente potrà essere utile lungo tutto il corso della stagione, in particolar modo in tappe come quella odierna, ad una quota sicuramente non usuale per un’atleta svedese. "Non tornavo in alta quota da Settembre e in effetti sentivo già dal primo giro che non sarebbe stata la giornata migliore sugli sci, ma gli skimen hanno fatto un ottimo lavoro e io ho cercato di sciare in maniera intelligente, senza dare tutto quello che avevo nelle salite ma ragionando sul ritmo e lavorando sulle traiettorie per cercare di guadagnare più velocità possibile"
Un lavoro di squadra dunque che sta facendo crescere la giovane atleta classe 1999, pettorale blu under 25, rendendola sempre più una biathleta completa in tutti i fondamentali.
Biathlon – Elvira Oeberg: “Doppio zero e vittoria, il modo perfetto per iniziare il nuovo anno”
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