Una Denise Herrmann in versione extralusso ha esaltato il pubblico di casa nella sprint di Oberhof e tarpato le ali ad una Hanna Öberg tornata in piena condizione in concomitanza con la rassegna iridata e costretta ad accontentarsi dell’argento al termine di una delle gare migliori della carriera; quinto posto per Lisa Vittozzi, solo diciannovesimo per Dorothea Wierer.
Entrambe con lo zero, più veloce in pista tedesca, più rapida al tiro la svedese: la differenza l’hanno fatta solo due secondi, 2"2 per la precisione. E determinante in tal senso è stata la terza ed ultima tornata, quando l’esperta Herrmann ha inserito le marce alte per recuperare in breve i 9" di gap che aveva all’uscita dal secondo poligono per gestire poi il sorpasso nel finale e cogliere così il secondo titolo iridato dopo quello dell’inseguimento di Östersund 2019, senza scordare il sorprendente oro nella 15km olimpica di Pechino.
Hanna Öberg invece ha visto sfuggire il secondo oro della carriera dopo quello di Östersund 2019, quando vinse l’individuale davanti a Vittozzi da campionessa olimpica in carica. Era difficile presentarsi in condizioni migliori in Turingia e da parte sua ha fatto tutto quello che doveva fare per farsi trovare puntuale all’appuntamento. Il resto l’ha combinato Herrmann.
E grossa l’ha combinata anche Linn Persson, partita nel secondo gruppo col pettorale 50 (e nel frattempo il vento è un po’ calato) per confermarsi sul podio come già due volte in stagione nelle sprint (seconda ad Annecy, terza a Kontiolahti): è suo il bronzo – si può parlare di sorpresa fino ad un certo punto – con 26"2 di ritardo da Herrmann, per far scendere dal podio la norvegese Marte Røiseland (1-0), ritrovatasi quarta e seguita dalla carabiniera Lisa Vittozzi (0-1).
La sappadina può recriminare per quell’errore nel poligono in piedi, dopo essere uscita indenne e lanciata dalla sessione a terra. Un colpo sbordato, sul quarto bersaglio: così è sfumata la possibilità di mettere le mani sul bronzo, unico metallo alla portata di fronte alle prestazioni di Herrmann e Öberg. La sprint di Oberhof ha comunque confermato la bontà della condizioni della friulana, mentre la sprint si conferma specialità "maledetta" per i colori azzurri. Il distacco di 45"8 lascia comunque aperte tutte le porte per l’inseguimento di domenica.
Alle spalle dell’azzurra, sesto posto per una Marketa Davidova (0-0) precisa ma non ancora così brillante sugli sci mentre a completare la top10 sono l’altra tedesca Sophie Schneider (0-1), la slovena Polona Klemencic (0-0), la terza svedese di giornata Anna Magnusson (0-0) e la leader di Coppa del Mondo Julia Simon (0-2), attardata dai due errori in piedi e con 1’02 di gap da Herrmann.
Due errori sono anche quelli che hanno limitato l’azione di Dorothea Wierer (1-1), scivolata al diciannovesimo posto con un ritardo importante che si aggira sul minuto dal podio (1’25 dalla testa) che complica non poco i piani della trentaduenne azzurra in vista della pursuit. Una dozzina di secondi davanti a lei, gara analoga anche per Elvira Öberg (1-1, quindicesima).
Un errore a testa ma in poligoni differenti per le altre due azzurre di Anterselva Hanna Auchentaller (1-0) e Rebecca Passler (0-1) di fatto appaiate a ridosso della trentesima posizione rispettivamente ad 1’46 (33ima) e 1’48 (34ima) dalla testa per garantirsi un’ottima casella di partenza per l’inseguimento, gara che coinvolgerà anche Samuela Comola (0-2), 45ima.
Da segnalare al 12° posto la prova della quasi ventiquattrenne debuttante norvegese June Arnekleiv (0-0) che con alle spalle una sola gara di Coppa del Mondo (a Ruhpolding, 13 mesi fa, fu 99ima) si è regalata una prova sontuosa nella gara più prestigiosa della carriera.
La classifica di giornata:
Biathlon – Herrmann imperiale nella sprint di Oberhof, poi c’è la Svezia. Quinta Lisa Vittozzi
 
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