A livello di risultati, la sua carriera da atleta è stata certamente di buonissimo livello anche se ovviamente ben distante da quella di suo fratello Martin. Simon Fourcade si è tolto però le sue soddisfazioni, salendo nove volte sul podio individuale in Coppa del Mondo, con ben sette secondi posti, che gli hanno fruttato anche l’argento in occasione del Mondiale di Ruhpolding del 2012, sua unica medaglia individuale mondiale, alla quale si aggiungono per l’oro nella staffetta mista dei Mondiali 2009, due argenti e un bronzo con la staffetta maschile.
Piuttosto esuberante, dal carattere deciso, Simon Fourcade si è poi scoperto un allenatore molto competente, seguendo le squadre giovanili francesi. Ora il grande salto, direttamente alla Squadra A di Coppa del Mondo. «È un orgoglio e un onore – ha raccontato a Ski Chrono – è anche una bella sfida. Il più grande riconoscimento è che il mio nome sia stato proposto dagli atleti. È molto importante per me. Ringrazio anche la federazione che si fida di me».
Fourcade ha ammesso che dopo le dimissioni di Vittoz, ha iniziato a pensare alla possibilità di arrivare addirittura alla squadra maggiore, anche se nel suo percorso aveva inizialmente immaginato di guidare il gruppo di IBU Cup per poi fare il grande passo dopo il 2026: «Sinceramente non avevo per nulla l’intenzione di succedere a Vittoz. Onestamente, verso la fine della stagione, avevo programmato di salire in IBU Cup. La Coppa del Mondo, per me, non sarebbe arrivata prima del 2026. Quando ho visto come è andata con Vincent (Vittoz) e Patrick (Favre), cosa di cui mi è dispiaciuto, mi sono detto che avrebbe però potuto esserci un’opportunità. Non eravamo tanti in Francia a poter prendere questa posizione. Ho iniziato a credere di poter essere scelto».
Invece la chiamata della squadra francese, voluta anche dagli atleti stessi, con alcuni dei quali Simon Fourcade è stato anche in squadra assieme: «Sì, conosco bene i più esperti del team che sono stati miei compagni di squadra. Sono diventati persino amici. Ma non ho intenzione di confondere tutto. Questa è una delle prime cose che dirò loro. Quando avrò qualcosa da dire, non esiterò. I più giovani (Perrot, Lombardot, ed E. Claude), li conosco invece per averli già allenati. Voglio ripristinare la comunicazione. Faremo di tutto per farlo funzionare con le Olimpiadi del 2026 come punto culminante».
Simon Fourcade è concosciuto anche per essere un uomo dal carattere forte e un allenatore con determinate convinzioni. «Sì e a volte questo aspetto ha reso le cose difficili con le persone sopra di me. Ho delle convinzioni, ma non ho intenzione di rivoluzionare tutto. Anche se l’ultima stagione è stata complicata, quello che Vincent ha messo in atto ha funzionato molto bene. Porterò i miei modi, ma terrò conto dell’unicità di ogni progetto mantenendo sempre un quadro collettivo».
Infine Simon Fourcade ha parlato della sua collaborazione con Jean-Pierre Amat, che sarà l’allenatore di tiro. «Egli mi ha allenato quando ero atleta e abbiamo anche allenato un po’ insieme in questa stagione. Mi porterà la sua esperienza e la sua calma. Dovrebbe calmarmi un po’. Lui ed io siamo fuoco e ghiaccio (sorride)».
Biathlon – Simon Fourcade si presenta da allenatore della Squadra A francese: “Voglio ripristinare la comunicazione”
 
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