La Russia del fondo, pur esclusa dalla Coppa del Mondo, non si ferma. A emergere sono le dichiarazioni di Daria Nepryaeva, sorella minore di Natalia Nepryaeva (oggi Terenteva dopo il matrimonio), che ha raccontato le sue difficoltà nel passaggio dalla categoria junior a quella senior. Per la sorella della vincitrice della Coppa del Mondo 2021/22 – vincitrice a sua volta dell’oro mondiale Juniores nella rassegna norvegese di Lygna 2022 – la scorsa stagione ha rappresentato un ostacolo importante, che l’ha messa di fronte ad alcune importanti prove nel salto di categoria.
“All’inizio della scorsa stagione piangevo dopo ogni gara – dichiara Daria Nepryaeva all’emittente russa Sport24 – perché per me è stata una botta in testa. Non capivo come fosse possibile: faccio questo tipo di lavoro e mi alleno, si potrebbe dire, molto più di alcune ragazze che mi hanno battuto l’anno scorso e non è giusto. Con l’inizio del nuovo anno però ho capito che era necessario, che era solo una fase passeggera.”
Difficoltà che inevitabilmente hanno fatto parte della sua crescita e che Daria Nepryaeva adesso spera di potersi lasciare alle spalle. Un aiuto nell’affrontare questa situazione è arrivato da Elena Välbe, ex campionessa russa e attualmente presidente della federazione sciistica russa, alla quale Nepryaeva riconosce un grande impegno nel sostegno anche psicologico degli atleti: “L’ultima volta che ho pianto è stato durante una gara in Cina – svela Daria Nepryaeva – ricordo che Elena Välbe si sedette al mio tavolo e mi disse delle parole davvero necessarie. Avevo bisogno di quel sostegno, avevo bisogno di quelle parole. Mi hanno trasmesso grande fiducia con la quale andrò avanti verso le altre stagioni. Preferisco che ciò che mi ha detto rimanga tra noi, ma mi ha aiutato. Elena si preoccupa davvero di tutti noi – aggiunge la classe 2002 – Pensavo di essere solo una ragazzina, non Natalia Terenteva, non Alexander Bolshunov. Ma lei si preoccupa assolutamente per tutti”.
Sci di fondo – Russia, Daria Nepryaeva svela le difficoltà nel salto di categoria: “Piangevo dopo ogni gara”

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