ÖSTERSUND – La prima individuale della stagione ha consegnato all’Italia un Tommaso Giacomel nuovamente sorridente e soddisfatto della sua prestazione. Al termine della staffetta mista di sabato, nonostante il podio, il trentino era molto amareggiato, dispiaciuto per i tanti errori commessi al tiro. Oggi, però, l’azzurro si è subito rifatto, chiudendo all’ottavo posto con due errori, e la consapevolezza che avrebbe addirittura potuto vincere la gara con un errore in meno.
«Al termine della gara di ieri non ero affatto soddisfatto del mio tiro – ha affermato l’azzurro – ma oggi appena sono arrivato al poligono, ho detto a Fabio (Cianciana, ndr) che sapevo cosa avrei dovuto fare e ci sono riuscito bene. Sono molto contento di questo».
In passato, Giacomel si sarebbe arrabbiato per quell’errore nell’ultima serie, l’avrebbe visto come un’occasione perduta, ma oggi il trentino ha imparato a non aver fretta, cerca prima di tutto costanza, consapevole che trovandosi con continuità ai vertici della classifica, il grande risultato arriva: «È stata una gara positiva – ha ammesso – perché sparare con il 90% in un’individuale è buono. Forse sugli sci oggi non è andata benissimo, soffrivo molto nella prima parte del tracciato, meglio nella seconda. Però ecco, posso essere soddisfatto dell’ottavo posto, va bene.
Adesso, guardando la classifica, vedo che se avessi fatto zero nell’ultima serie avrei vinto, cosa che purtroppo non è successo, ma nel biathlon con i se e con i ma non si combina niente. Io sono contentissimo del mio risultato, che mi dà maggiore consapevolezza. Meglio essere stabilmente nelle posizioni di vertice, perché prima o poi l’acuto arriva, anziché averlo e poi sprofondare negli abissi».
Una risposta saggia da parte di un ragazzo che sembra sempre più maturo, che riesce anche a gestire la sua grande voglia di emergere e vincere, ma sempre mantenendo ben forte quel fuoco che gli arde dentro e alimenta il suo grande talento.
Biathlon – Tommaso Giacomel: “Un risultato positivo, importante stabilirsi con continuità nelle posizioni di vertice”

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