In Svezia è sempre più sentita la rivalità tra sci di fondo e biathlon, con quest’ultimo che stagione dopo stagione sta crescendo, iniziando a rubare un po’ di quello spazio sui media di cui lo sci di fondo ha sempre goduto. Anche all’interno delle stesse redazioni giornalistiche vi è un po’ di sana "rivalità" tra chi segue l’una e l’altra disciplina. Quando nel 2020 Stina Nilsson annunciò la sua scelta di passare al biathlon fu un vero e proprio shock nell’ambiente del fondo, e molti, probabilmente, non saranno poi così dispiaciuti del fatto che stia facendo tanta fatica ha ritagliarsi un ruolo da protagonista.
In questa sfida sempre più accesa si inserisce ora un giovane talento svedese che sci di fondo e biathlon si stanno contendendo. In occasione delle Olimpiadi Giovanili di Gangwon, infatti, è emersa la stella di Elsa Tänglander, classe 2007, che nello sci di fondo ha vinto la medaglia d’oro nella sprint, giungendo invece quarta nella distance a tecnica classica. In uno sci di fondo svedese sempre più affamato di nuovi talenti, che in campo femminile è la squadra di maggior talento, seppure alla fine la Coppa del Mondo generale resta un tabù, una giovane come Tänglander fa giustamente gola.
Peccato, però, che la ragazzina vive ad Östersund e si alleni quotidianamente anche nel biathlon. Anzi, possiamo dire di più, Tänglander è una biatleta dal grande potenziale, come ha già dimostrato lo scorso anno, quando ai Mondiali Giovanili di Shchuchinsk, nella categoria Youth, giunse quarta nella sprint e quinta nel’individuale, nonostante fosse stata imprecisa al tiro. Risultati importanti se si considera che è del 2007 e lo scorso anno la categoria Youth comprendeva anche le 2004. La svedese chiuse la sprint ad appena mezzo secondo dall’azzurra Plosch, che vinse il bronzo, e a 43"1 da Tannheimer, a parità d’errore, mostrando quindi di averne lo stesso passo sugli sci pur essendo due anni più giovane. Non male, se si considera che la tedesca ha già esordito quest’anno in Coppa del Mondo.
Ed ecco quindi la contesa, con l’allenatore tedesco Wolfgang Pichler, l’uomo che ha rilanciato il biathlon svedese, gettando le basi anche per il cambio generazionale che oggi vede atleti del calibro di Samuelsson, Ponsiluoma, le due Öberg e altri lottare per le medaglie in ogni compezioni, che ha tuonato attraverso Radiosporten: «È un grosso errore, non possiamo perderla. Deve fare biathlon, è un super talento».
Parole forti, ma che si scontrano con la volontà della ragazza, che a oggi sembra preferire lo sci di fondo: «Voglio gareggiare in entrambi gli sport il più a lungo possibile, ma se entrano in contrasto, allora scelgo lo sci di fondo. Prima di tutto, alla lunga sta andando molto bene ed è quella la disciplina che ho scelto nella scuola superiore. Mi piace sciare in stile classico, che non si trova nel biathlon. Però nessuno mi sta forzando, non noto che ci sia una sorta di tiro alla fune per portarmi dall’una o dall’altra parte. Tutti stanno accettando le mie decisione».
Insomma il biathlon svedese deve farsene una ragione, almeno per il momento.
Elsa Tänglander, la fortissima sedicenne svedese che sci fondo e biathlon si contendono

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