L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia dibattuta e che spesso incute timore, laddove usata in modo improprio e senza una regolamentazione, ma può rivelarsi uno strumento importante per la ricerca. Lo sanno bene ricercatori dell’Università di Tecnologia di Luleå (Svezia) che hanno sviluppato un metodo, basato proprio sull’AI per ottimizzare la scorrevolezza degli sci in diverse condizioni.
Grazie a questo metodo, spiega il sito della Federazione svedese di sci, la scelta degli sci degli sciatori d’élite e la loro messa a punto possono essere adattati alle condizioni della neve e del meteo prima ancora che gli sci vengano testati prima della gara, ottimizzando al massimo il lavoro degli skimen e fornendo condizioni per una scorrevolezza davvero buona.
"Combinare lo sci, la struttura e il metodo di guida giusti in base alle diverse condizioni meteorologiche è fondamentale per il successo degli sciatori d’élite. Abbiamo sviluppato un metodo in grado di calcolare la migliore planata per gli sciatori d’élite e fornire sci veloci. La collaborazione per implementare i metodi a livello di squadra nazionale è già in corso" ha spiegato Kalle Kalliorinne, che con le sue ricerche ha redatto la sua tesi di Dottorato affrontando proprio il tema degli hardware, con particolare attenzione alla tecnologia sportiva.
L’attrito è un elemento determinante nello sci e a livello élite, anche la più piccola riduzione della resistenza tra lo sci e la neve può influenzare l’esito di una gara in positivo. Selezionare e preparare gli sci per ridurre al minimo l’attrito richiede un attento controllo di diversi parametri: dall’ampiezza dello sci, alla struttura, ai prodotti utilizzati così come la tecnica di sciata, oltre naturalmente le condizioni meteorologiche e della neve.
Senza voler entrare troppo nel dettaglio, i ricercatori hanno misurato l’intera geometria dello sci con carichi variabili e creato un’AI che genera dati per un modello di calcolo che studia il contatto tra lo sci e la neve. Con l’aiuto di questo modello è possibile caratterizzare le proprietà meccaniche dello sci in termini di distribuzione del peso dello sciatore sulla zona di scorrimento anteriore e posteriore, riuscendo a determinare e ridurre al minimo l’attrito in determinate condizioni meteorologiche. Al momento, le prove sul campo sono state effettuate con temperature della neve a -3, -9 e -13 °C su piste battute e senza precipitazioni, ma hanno finora dimostrato che il metodo di calcolo funziona nella pratica, suscitando inevitabilmente grande interesse nel mondo dello sci.
"I risultati della nostra ricerca aiutano a scegliere combinazioni ottimali di tipo di sci e struttura che forniscono la migliore scorrevolezza sugli sci da competizione per diverse condizioni di neve e meteorologiche. I risultati vengono già utilizzati nello sviluppo di nuove macchine per la rigatura insieme al Comitato Olimpico Svedese" afferma Kalle Kalliorinne.
Sci di fondo – L’Intelligenza Artificiale al servizio degli skimen: la Nazionale svedese collabora allo sviluppo della nuova tecnologia
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