Sport vari | 27 luglio 2017, 07:30

Angelo Dalpez, FISI Trentino: "Raggiunti traguardi importantissimi"

Il presidente trentino non è sazio dei risultati record ottenuti e si concentra sui giovani e il fine primario dell'attività sportiva: "Facciamo sì che la neve torni a essere un gioco per i nostri ragazzi"

Angelo Dalpez (fisitrentino.it)

Angelo Dalpez (fisitrentino.it)

Quando si pensa agli sport invernali e alla montagna, non si può non citare il Trentino come utentica culla del turismo in tutte le sue sfaccettature.

Una realtà che vede un uomo solo al comando dal 2004: Angelo Dalpez, trentino DOC e molto presente sul territorio, essendo anche sindaco del comune di Peio.

Nella festa dello sci trentino tenutasi lo scorso maggio a Folgaria sono stati snocciolati i risultati della stagione: 178 medaglie tricolori in tutte le discipline, di cui 70 d'oro, senza contare i 37 atleti convocati tra Mondiali assoluti e juniores. Numeri a dir poco impressionanti, che sottolineano quanto di buono fatto in 13 anni di operato.

Buongiorno presidente. Ci può tracciare un bilancio della passata stagione?

"I dati sono importantissimi. Già nel 2014/2015 credevamo di aver raggiunto il massimo e invece quest’anno siamo riusciti a superarci, cogliendo 10 podi tricolori in più in tutte e nove le discipline che rappresentiamo. C'è stata una rinascita nello sci di fondo, dove la nostra punta di diamante è stata sicuramente Caterina Ganz, anche se i risultati migliori li abbiamo avuti con lo sci alpino. L'aver ridotto il numero di atleti nelle varie squadre ha sicuramente giovato alla qualità del lavoro".

Fate della crescita giovanile una vera e propria "cultura". Quali sono le vostre linee guida?

"Da un paio di anni abbiamo riconfermato un piccolo progetto con le Fiamme Gialle: andiamo sul territorio e nelle scuole per far conoscere e promuovere le varie discipline, invogliando i ragazzi a provare e ad avvicinarsi ai diversi sport. Qualche risultato iniziamo ad averlo. Poi, con i ragazzi più grandi, abbiamo il progetto "Trentino Azzurro”, riservato allo sci nordico e allo sci alpino. Un progetto che stiamo portando avanti da 6 anni in collaborazione con la provincia di Trento e che rinnoveremo ancora per altri 3 anni."

Ci spieghi meglio questo progetto "Trentino Azzurro".

"Cerchiamo di agevolare la vita del Comitato: maggiori ritiri, allenamenti e un concreto aiuto sui materiali. Abbiamo investito parecchio per portare uno staff di alto livello: il contributo di tutti è indispensabile. Basti pensare a nomi come Corradini, Guadagnini, Simoncelli e Deflorian, tecnici che hanno avuto, e hanno tuttora, importanza a livello nazionale. Questa nostra mentalità ha allettato diversi atleti di altre realtà a venire ad allenarsi con noi."

Oltre a rappresentare il mondo delle neve, è anche molto vicino al territorio. Come sono i rapporti?

"Bisogna essere bravi nel sensibilizzare il territorio. Le difficoltà ci sono per tutti. E' importante tenere vicini tutti gli sci club. A breve farò una riunione con i presidenti di tutte le società per capire le criticità. Una di essere è sicuramente il mondo della scuola. Il nostro istituto di Pozza di Fassa deve diventare uno ski college a tutti gli effetti; stiamo lavorando per migliorarlo. E' nostro dovere. Fortunamente il territorio risponde ed è presente. Collaboriamo per le gare e internazionali e gli stessi istituti di credito sono vicini anche a livello di sponsorizzazione."

Tantissime sono le manifestazioni di cui siete i promotori. Su quali puntate maggiornemente nel futuro?

"Il nostro impegno nella buona riuscita delle gare è massimo. Nell'ultimo anno abbiamo avuto circa 400 manifestazioni sciistiche, per un totale di 870 gare tra le varie categorie. Sicuramente il grande obiettivo è l'organizzazione, nel 2019, dei Campionati Mondiali Junior di sci alpino a Pozza di Fassa. Senza contare che stiamo per entrare nell'anno olimpico e vogliamo portare in Corea il maggior numero di atleti."

Ha qualcosa che vorrebbe migliorare e vedere realizzato?

"I tempi sono cambiati. Una volta ci si avviciniva più facilmente alla neve. Ora ci sono un'infinità di distrazioni. Vorrei che fosse data più attenzione ai ragazzi per farli avvicinare al nostro mondo. Mi piacerebbe che tornino a essere il fulcro di un'attività dove si possano far crescere, non solo come atleti ma anche come uomini. Lo sci deve essere un gioco, una genuina passione e questo deve partire dai nostri allenatori e da i genitori."

Jacopo Morzenti

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