Biathlon | 25 febbraio 2020, 19:32

Anterselva 2020 - Ole Einar Bjørndalen a Fondo Italia: "È stato uno dei Mondiali migliori che abbia mai visto"

Il grandissimo campione norvegese, oggi alla guida della Cina: "Nel 2007 qui ero in grande forma e vinsi due ori mentre preparavo anche i Mondiali di fondo; Fourcade può superare il mio record di vittorie"

Anterselva 2020 - Ole Einar Bjørndalen a Fondo Italia: "È stato uno dei Mondiali migliori che abbia mai visto"

Ad Anterselva ha vissuto il suo primo Mondiale alla guida della nazionale cinese, non raccogliendo i risultati che avrebbe desiderato. Ole Einar Bjørndalen è tornato ad Anterselva, dove in carriera ha vinto 15 volte, compresi due ori mondiali individuali nel 2007, sprint e inseguimento, oltre a ottenere il suo primo successo in carriera. Il campione norvegese, ritiratosi nel 2018 a 44 anni, detiene il record di vittorie individuali nel biathlon – ben 95 – seguito da Fourcade, che oggi conta 82 successi, ed è il secondo atleta più vincente di sempre nella storia delle Olimpiadi Invernali, con 13 medaglie, battuto a PyeongChang dalla fondista Marit Bjørgen. Un campione che si è tolto lo sfizio di vincere anche nella Coppa del Mondo di fondo, a Gällivare nella stagione 2006/07, quando disputò anche il suo secondo Mondiale di sci nordico.

Lo abbiamo incontrato venerdì scorso, al poligono di Anterselva, mentre guardava i suoi atleti prepararsi alla staffetta, che poi non ha portato i risultati sperati al maschile e un 16° posto al femminile. Ne è nata una breve intervista che vi riportiamo.

Buon pomeriggio. Qual è la sua opinione su questo Mondiale di Anterselva?
«Credo sia uno dei migliori Mondiali che abbia mai visto. Abbiamo delle belle montagne, la neve è perfetta e abbiamo delle condizioni identiche per tutti, che è la cosa più importante. Gli spettatori sono incredibili. È un posto magico, bellissimo per gli atleti, gli allenatori, gli skiman, tutti coloro che stanno partecipando».

Ha disputato due Mondiali ad Anterselva, nel 1995 e nel 2007, quanto è cambiata questa località negli anni?
«Sicuramente c’è molta più gente. Anterselva è stata sempre molto professionale dal punto di vista organizzativo. Il modo in cui è stata sempre organizzata qui la Coppa del Mondo, l’ha portata a essere una tappa fissa in calendario. Ognuno è felice di venire qui a gareggiare, perché è sempre bello essere qui. Sicuramente negli anni è diventata molto più grande, il tendone è cresciuto in modo pazzesco, così come il numero dei tifosi all’interno dello stadio. Inoltre, tutte le infrastrutture sono state rinnovate diventando molto professionali».

Quali sono i suoi ricordi del Mondiale del 2007 qui ad Anterselva?
«Fu un anno molto particolare per me, perché nella stessa stagione stavo competendo sia nel biathlon che nel fondo. Ricordo che andai vicino Sappada per prepararmi, a Passo di Monte Croce di Comelico. Vinsi due medaglie d’oro e mi concentrai subito sul successivo avvenimento, il Mondiale di fondo a Sapporo, dove arrivai in grandissima forma ma venni penalizzato da una stupida nevicata (il tono di voce cambia, come se non avesse ancora digerito quella gara, ndr) che tolse speranze a chi come me aveva un alto pettorale di partenza. Ad Anterselva fu un grande Mondiale, ero in straordinarie condizioni fisiche. Sono passati tanti anni, ma ricordo quelle due bellissime vittorie nella sprint e nell’inseguimento».

È arrivato qui alla guida del team cinese: è soddisfatto dei risultati ottenuti dalla sua squadra in questo Mondiale.
«Sono ok, ma non di più. Al tiro non siamo andati bene se lo compariamo a quanto abbiamo fatto in Coppa del Mondo. Sugli sci siamo andati alla stessa velocità ma al tiro gli atleti non sono riusciti bene a leggere questo poligono difficile a causa del vento che girava. Non siamo quindi andati al nostro meglio».

Quali sono le potenzialità della squadra cinese per il futuro?
«Credo e mi auguro che si possano fare alcuni passi avanti nelle prossime due stagioni, perché l’obiettivo è di avere uno o due atleti in grado di fare molto bene alle Olimpiadi di Pechino».

Pensa addirittura al podio?
«Se riuscissimo a lottare per il podio sarebbe grandioso».

Quanto è importante per lei vivere questa esperienza con sua moglie Darya Domracheva?
«È fondamentale, perché sarebbe quasi impossibile farlo senza di lei. Viaggiamo tantissimo e avere la nostra famiglia con noi è importantissimo».

Una curiosità: quante possibilità crede abbia Martin Fourcade di battere il suo record di vittorie?
«Se dovesse proseguire e avere ancora tante motivazioni, credo non avrà tante difficoltà a batterlo».

Giorgio Capodaglio

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