Riccardo Borbey, presidente dell’ASIVA, il Comitato valdostano, è un uomo che respira e vive di montagna e incarna il famoso motto “pane al pane, vino al vino”. Non si siede gli allori di una stagione invernale che ha regalato tante soddisfazioni, ma anzi, guarda al tanto lavoro ancora da compiere e alle difficili questioni che influenzano la vita del Comitato e non solo.
Presidente, com’è andata la stagione invernale?
"E’ stata una stagione eccezionale, che ci ha regalato 137 medaglie nei Campionati Italiani. Questo vuol dire che le squadre e i nostri tecnici hanno lavorato e stanno lavorando molto bene. Attenzione a non sederci troppo; tanto c’è ancora su cui lavorare e migliorare. Lo stesso dicasi per le gare che avevamo in programma: tutte sono state organizzate e gestite ottimamente."
Una stagione ricca di risultati cosa porta in dote?
"E’ un termometro molto importante del lavoro che stiamo portando avanti: andando oltre ai numeri e ai titoli, c’è un bel gruppo di giovani che sta crescendo in diverse discipline. Il tutto frutto di un egregio lavoro svolto dai nostri tecnici. Nel fondo e biathlon abbiamo un bel vivaio: non è un caso che 6 delle 8 medaglie agli ultimi Mondiali Junior di biathlon siano di atleti valdostani."
Quanto incide il fatto di aver un campione del calibro di Pellegrino?
"Pellegrino dà molta visibilità, non solo alla nostra realtà, ma anche allo sci di fondo italiano. Da’ un’ulteriore spinta e motivazione ai giovani: quando viene alle nostre manifestazioni c’è sempre tanto interesse da parte di tutti. E’ una ricaduta non solo a livello sportivo. E ci terrei a considerare anche De Fabiani, che ha tutte le carte per tornare quello ammirato due stagioni fa."
La vostra è una Regione montana: va da sé che la promozione del turismo e del territorio sia fondamentale.
"Assolutamente. Lo abbiamo fatto capire agli operatori delle stazioni e agli amministratori. L’anno scorso abbiamo organizzato 160 eventi, di cui 50 a respiro nazionale ed internazionale. Le ricadute che queste manifestazioni hanno sul territorio sono enormi e la cura dell’immagine della nostra Regione è basilare. Anche senza politiche del territorio, i nostri sforzi vengono convogliati verso questo fine. Non dimentichiamoci che la Valle d’Aosta ha importanti realtà, per lo sci nordico, come Cogne, Brusson e Gressoney, solo per citarne qualcuna."
A proposito di località sciistiche: cosa ci può dire del ritorno in Coppa di Cogne?
"Attendiamo solo l’ufficialità (a Zurigo nel prossimo ottobre, ndr). Sarà anche grazie all’effetto Pellegrino, ma tornare nel calendario di Coppa del Mondo di fondo 2018/2019 è un altro traguardo voluto e condiviso con le varie amministrazioni. C’è voluto del tempo ma Cogne ha grande tradizione ed è pronta."
Ci sono stati passi avanti nella realizzazione della pista da skiroll a Bionaz?
"Finalmente, dopo tante peripezie, dovremmo riuscire a completare i lavori a fine ottobre. Un progetto che abbiamo richiesto e volevamo da tanto tempo. La burocrazia ci ha rallentato non poco. Avere un anello del genere è fondamentale per la nostra squadra, gli sci club e le altre realtà vicine, vedi il Piemonte."
Quali sono i prossimi obiettivi?
"Non bisogna mai fermarsi. Il sistema corre a una velocità tale che non possiamo prenderci il lusso di rimanere indietro. Gli obiettivi sono di portare più tappe di Coppa possibili. Il nostro è un lavoro fatto per amore dello sport e che vive di volontariato; dobbiamo, e faccio un appello alla politica, eliminare e sradicare la burocrazia che rallentando il nostro mondo. Avanti di questo passo taglierà le gambe alla nostra attività e non avremo possibilità di tornare ad essere sani economicamente."
Riccardo Borbey lancia il monito: “La burocrazia sotterrerà la nostra attività”
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