Sci di fondo | 21 ottobre 2020, 11:55

Johaug potrebbe rinunciare al Tour de Ski: "Pensare che faremo tutte le gare è come credere a Babbo Natale"

La norvegese è apparsa piuttosto critica nei confronti della decisione della FIS di confermare il programma iniziale della Coppa del Mondo e non sa se prenderà parte al Tour de Ski: "Lo deciderò a Natale, dipenderà da tante cose"

Foto di Flavio Becchis

Foto di Flavio Becchis

È una Therese Johaug molto critica quella che si è presentata in conferenza stampa a Holmenkollen. La detentrice della Coppa del Mondo di fondo non ha apprezzato la scelta della FIS di non adattare il calendario alle attuali problematiche mondiali, causate dall’emergenza covid-19.
«Ho i miei dubbi che tutte le gare di Coppa del Mondo andranno secondo i piani – ha affermato la campionessa norvegese a VGpensare che in questa stagione andremo su tutte le piste è come credere a Babbo Natale. Ci sono molte piste e tanti viaggi da un luogo all’altro e da un paese all’altro, è una follia».

Per questo motivo Johaug potrebbe decidere di saltare il Tour de Ski, da lei vinto già nel 2014, 2016 e lo scorso anno. Una scelta che probabilmente le pregiudicherebbe le possibilità di vincere la Coppa del Mondo, dal momento che si assegnano 400 punti per la vittoria, oltre a quelli delle singole gare in programma. Una scelta che la campionessa norvegese prenderà soltanto a metà dicembre: «La mia presenza al Tour de Ski dipende molto da come andranno le cose prima di Natale e come si evolve la situazione in generale. È un duro Tour de Ski con tante gare e tutto ciò che ne deriva tra spostamenti e rischio covid-19. Il Mondiale di Oberstdorf è il mio grande obiettivo per l’inverno».

Nell’incontro con la stampa presso l’Holmenkollen Park, Johaug ha anche parlato proprio della sua paura di poter prendersi il covid-19 che secondo lei potrebbe anche compromettere la stagione: «Ciò che mi preoccupa di più è che molti di coloro che hanno avuto questo disturbo raccontano degli effetti collaterali per i tre o quattro mesi successivi, dicono di sentirsi spesso stanchi. Ecco ho paura che le cose potrebbero poi non rimettersi a posto, la nostra è una professione in cui il corpo è fondamentale».

G.C.

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