Sci di fondo | 20 maggio 2023, 17:00

Sci di fondo – Storia di Siiri Rantanen, la 'mammina' volante finlandese che portò il fondo femminile ad essere sullo stesso piano dei colleghi maschi

A due settimane dalla triste scomparsa della mitica fondista finlandese Siiri Rantanen, persone comuni e colleghi ne ricordano il particolare profilo e l’eredità che ha lasciato alle future generazioni

Siiri Rantanen

Siiri Rantanen

“Fantastica sciatrice, Leggenda. Esempio per lo sci di fondo.“ - “Campionessa olimpica. Persona carismatica. So che le hanno dedicato una statua nel centro del fondo di Lahti.” - “Fantastica donna ed esempio di sciata nella tecnica tradizionale.” - “Una persona follemente meravigliosa. Leggendaria.” - “Non ricordo il suo nome perché l’ho sempre conosciuta come 'Äitee' Rantanen, ma lei ha aperto la via alle donne del fondo finlandese.” - “Modello che ha ispirato le giovani generazioni”.

Queste sono le risposte date dalle varie signore Tarja, Aino, Minna e dai vari signori Petteri, Tapani, Veli-Matti, semplici cittadini finlandesi, alla domanda loro posta su chi era e cosa ha rappresentato per loro Siiri Rantanen, che introduce un toccante documentario girato principalmente a Lahti due anni fa. Esso racconta la vita e i successi di Siiri ed è stato riproposto in prima serata dalla televisione finlandese Yle TV nel giorno della scomparsa della quasi centenaria e mitica fondista di origine careliana, venuta a mancare due settimane orsono, nella città simbolo del fondo Suomi. Da queste risposte e dall’affetto che tutta la popolazione finlandese ha sempre riversato verso Rantanen nel corso della sua lunga e proficua esistenza, si comprende bene che la 'mammina' del fondo Made in Suomi sia stata una persona che ha cambiato e influenzato lo sci di fondo della sua epoca pioneristica, ma anche in seguito il modo di seguire e frequentare lo sport al femminile.

Fin da giovane è stata una pioniera nel sostenere l’uguaglianza nello sport, ma anche nella vita di tutti i giorni. E questo, negli anni Cinquanta del secolo scorso, aveva un significato enorme. All’epoca vi era ancora molta strada da fare per l’emancipazione femminile, ma lei ha sempre difeso le atlete, chiedendo gli stessi diritti che erano dati agli uomini, intervenendo e battendo il pugno sul tavolo, se necessario. Si è posta come esempio personale che una madre poteva anche essere una grande atleta. Dopo di lei, non era più necessario essere senza famiglia o non avere figli per poter sciare ad alti livelli. La sua esperienza ha avuto un enorme impatto sia all’interno della sua nazione che in ambito internazionale. Siiri era una fondista di élite, che ha sempre avuto un atteggiamento positivo verso la vita e che ha sempre trasmesso gioia nell’effettuare e nel promulgare la bontà dello svolgere ogni tipo di esercizio fisico, qualunque esso fosse. E questo attraverso ogni età della sua lunga e piacevole esistenza, sia nelle molte vittorie e sia nelle rare sconfitte, nelle quali ha sempre dato prova di enorme sportività.

Come detto, la lahtelainen d’adozione ha ottenuto molti successi in carriera non solo nello sci di fondo, ma anche nella corsa campestre e nel ciclismo, sport che praticava durante la preparazione estiva. Ma probabilmente il suo momento di massima fama e popolarità la finlandese l’ha vissuto il 2 marzo 2017, in occasione dei Mondiali di sci nordico che si disputarono nella “sua” Lahti. Quel giorno era in programma la staffetta 4x5km femminile e per l’occasione il Comitato organizzatore la omaggiò concedendole uno speciale giro d’onore sci ai piedi. Siiri quel giorno aveva la tenera età di novantatré anni e mandò in visibilio i trentamila e più spettatori presenti, estasiati dalla sua ancora esemplare tecnica classica e vitalità pressoché perfetta, che lei ha sempre sfoggiato fin da quando - a soli sei anni - le furono passati dalla zia i primi rudimentali sci. Quel giorno di marzo, sul traguardo d’arrivo di Lahti, senza mostrare nessuna fatica, fu premiata dal proprio presidente Sauli Niinisto prima, poi nel parterre ricevette fiori, medaglia e le congratulazioni da parte del Re di Svezia Carlo XVI Gustavo presente all’evento.

Ma a cosa sono dovute tutta questa devozione e attenzione che hanno portato i maggiori quotidiani e le televisioni finlandesi a dedicarle le prime pagine dei loro giornali e telegiornali nel giorno della sua triste scomparsa?

Siiri Johanna Lintunen, da sposata Rantanen, nacque il lontano 14 dicembre 1924 nel piccolo villaggio della Carelia finlandese di Tohmajärvi, posto una trentina di chilometri a sud della più conosciuta Joensuu e a soli cinque chilometri dal confine con l’allora Unione Sovietica. I genitori Anna e Juho Lintunen erano semplici contadini e particolare fu il fatto che Siiri venne alla luce in una normale serata invernale nella loro sauna, data l’impossibilità di raggiungere l’ospedale del capoluogo careliano. Come detto, lei iniziò a sciare all’età di sei anni. Frequentava la scuola che, come tutti i bambini finlandesi del tempo - ma ancora ai giorni nostri -, raggiungeva sci ai piedi. Inoltre, aiutava la famiglia nella loro fattoria. Iniziato il liceo nella vicina Värtsilä, incominciò anche con le prime gare scolastiche e regionali.

Non essendo lo sci di fondo femminile ancora inserito nel programma di Olimpiadi e Mondiali, Siiri fino a ventisette anni poté solo competere nei campionati nazionali finlandesi, con qualche sporadica incursione in gare di minor interesse che si disputavano in Svezia. All’età di vent’anni conobbe e subito dopo sposò l’amato Kalervo “Kalle“ Rantanen, e i due si trasferirono per un breve periodo nella vicina Liperi, dove lui trovò lavoro come fabbro, per poi spostarsi definitivamente in quel di Lahti, dove Siiri aveva più possibilità di esercitarsi con gli sci stretti. Lì trovò lavoro come tappezziera di mobili, dato che all’epoca per le donne l’attività agonistica era considerata solo un "dopolavoro" e non dava loro possibilità di sostentamento per la famiglia, come viene inteso in questi tempi moderni. Nel 1946 nacque il primogenito Martti e tre anni più tardi il loro secondo figlio Aarre. Solo con queste due nascite Siiri poté ottenere il via libera definitivo da Kalle per poter anche partecipare e dedicarsi totalmente ai Nazionali finlandesi prima e ai Giochi olimpici e ai campionati Mondiali di conseguenza.

Il soprannome che la caratterizzò per tutta la sua lunga carriera “Äitee”, che si può tradurre nella lingua di Dante con il simpatico vezzeggiativo di ”mammina”, le fu dato proprio dal gareggiare: avendo già dato alla luce due pargoli, rarità per quel periodo storico, per le compagne di nazionale Siiri era come una mamma che si prendeva cura di tutte loro. In più, successivamente fu la genitrice che, di fatto, lanciò il fondo femminile finlandese sugli stessi livelli di attenzione dei colleghi maschi.

Introdotto finalmente il fondo femminile nei Giochi olimpici di Oslo 1952, a dispetto dell’ostilità manifestata dai norvegesi stessi, all’epoca ancora contrari - a differenza di finlandesi e svedesi, che da anni spingevano per il sesso debole ai Giochi -, nell’unica prova disputata ad Holmenkollen, la 10km con partenza ad intervalli, la Finlandia piazzò uno storico tris. Lydia Wideman fu oro, Mirja Hietamies argento e Rantanen colse il bronzo. Al loro ritorno le tre ragazze Suomi furono celebrate all’aeroporto di Helsinki con una discreta accoglienza, tuttavia inferiore rispetto al tripudio riservato ai colleghi maschi che lo stesso giorno si erano aggiudicati la medaglia d’oro nella staffetta. Due anni più tardi le ragazze del fondo si ritrovarono nel centro del nordico svedese, ovvero Falun, regione della Dalarna, per i campionati del Mondo, nei quali la grande novità fu l’introduzione della staffetta come secondo format e la partecipazione delle ragazze sovietiche che, secondo le corrispondenze dell’epoca, erano delle professioniste “mascherate” da dilettanti. In Svezia, Siiri chiuse al secondo posto sia la dieci chilometri sia la staffetta, sempre preceduta da una sovietica o dal terzetto partito da Mosca.

Passano altri due anni e coi figli ormai grandicelli la “mammina” finlandese arriva a Cortina 1956 con grandi aspettative e con uno stato di forma ottimale. Ma nella dieci chilometri, le finlandesi si trovarono con sci letteralmente incollati al terreno, stessa situazione che trovarono anche i colleghi uomini nella 15 km. Quattro giorni dopo, da perfetta madre di famiglia, Siiri decise di preparare essa stessa i propri sci, come pure quelli delle compagne di nazionale. Nella staffetta 3x5km disputata sulle nevi ampezzane la musica cambiò radicalmente per le Suomen tyttö. Sirkka Polkunen, Mirja Hietamies e Siiri Rantanen in chiusura, sopravanzarono le sovietiche proprio grazie ad un'ultima frazione in rimonta della mamma volante. In Finlandia rimane negli annali della radio la trasmissione che ogni pomeriggio portava in tutto il Paese le voci dei protagonisti di giornata. Dopo la conquista del suo primo oro olimpico, dalla radio, Siiri mandò un messaggio al marito Kalle rimasto a Lahti, chiedendogli di non bagnare i gerani del loro giardino e di attendere nel fare il bucato, tanto lei presto sarebbe tornata a casa, provocando una fragorosa risata all’intervistatore che le stava a fianco.

Tornata in Finlandia, stavolta la festa fu per le ragazze almeno alla pari con il mitico Veikko Hakulinen, che a Cortina si mise al collo ben tre medaglie olimpiche, e colleghi. Due settimane più tardi, nei Giochi del Salpausselkä le attenzioni di pubblico e media si divisero quasi per metà fra uomini e donne. Rantanen aveva portato il fondo femminile ad un livello tale mai raggiunto fino ad allora in passato.

La medesima grande attenzione le fu riservata nel 1958 durante i Mondiali di “casa” di Lahti. Nella località dell’Häme finlandese, la - da nubile - Lintunen raggiunse altre due medaglie, argento nella staffetta e bronzo nella 10km. Nell’inverno del 1960, la fondista careliana disputò i suoi terzi e ultimi Giochi Olimpici in terra statunitense, a Squaw Valley. Nel centro invernale californiano Siiri conquistò la sua terza medaglia olimpica, conducendo al lancio la staffetta sinivalkoinen al bronzo. Rientrata in Finlandia, d’accordo con il sempre amato marito, lei fu in principio piuttosto titubante se continuare la carriera, ma decise qualche settimana dopo di proseguire e disputare gli ultimi Campionati del Mondo a quasi trentotto anni, Ciononostante nel neo introdotto format sui 5km, Siiri sfiorò la medaglia terminando quarta mentre nella staffetta sempre al lancio, conquistò col bronzo la sua ottava medaglia a livello internazionale in un epoca nel quale i format non erano ancora stati moltiplicati all’infinito come si è successivamente sperimentato nel nostro millennio.

In terra polacca si chiuse la carriera internazionale di Siiri Rantanen. Una significativa carriera a cui vanno aggiunti undici titoli nazionali nel fondo, da sommare ai vari titoli nazionali di corsa campestre e di ciclismo cui lei prendeva parte durante la preparazione estiva. Inoltre, “Äitee” è stata nominata atleta femminile dell’anno nel 1954, 1956, 1958 e 1959. In seguito, pur lavorando sempre come tappezziera, la lahtelainen d’adozione ha sempre continuato a sciare gareggiando nei Nazionali finnici fino a quarantacinque anni, aiutando i giovani dello sci club di Lahti, sostenendo il fondo femminile e disputando fino ad ottant’anni la Finlandia Hiihto, maratona del fondo con più di settanta chilometri da percorrere.

Fino a due inverni fa la sempre arzilla mamma del fondo finlandese non mancava ogni mattina di percorrere i suoi quattro/cinque chilometri sulle piste innevate e rigorosamente con sci ben sciolinati nei binari in modo da tenersi sempre pronta per ogni chiamata per passerelle in Eurovisione o, perché, no per battere i propri record nella Finlandia Hiihto. Questo fino all’inverno 2022, quando problemi circolatori alla gamba sinistra hanno costretto i suoi medici all’amputazione dello stesso arto per mantenerla in buona salute. Malgrado questo serio inconveniente, Siiri si è sempre in seguito mostrata molto serena e sorridente mentre conduceva la propria sedia a rotelle. Giudizio confermato dall’altro mito del fondo finlandese, il settantatreenne campione olimpico ad Innbruck 1976, Juha Mieto, raggiunto dalla tv finlandese nella serata dopo aver appreso della triste scomparsa della sua cara amica e collega: “Siiri era una persona fantastica e sempre allegra. Mi rimarranno sempre ricordi molto belli assieme a lei. Nello sci di fondo era una feroce combattente, aveva sempre qualcosa che la poneva al di sopra delle altre. Al di fuori dei tracciati esibiva sempre una immensa allegria, era positiva, rideva e sempre mostrava un atteggiamento esemplare. Lei irradiava gioia di vivere che trasmetteva a tutte le persone che erano intorno a lei”.

Ora che la mammina del fondo finlandese è salita in cielo, siamo sicuri che Lassù continuerà a sciare e divertirsi con gli angeli e da buona pioniera continuerà a trasmettere insegnamenti ed indicazioni tecniche alle giovani generazioni di sciatori, come faceva coi giovani del suo Lahti Skiclub. Magari anche consigliando loro ciò che l’ha tenuta sempre in buona salute fisica e mentale fino alla soglia dei suoi gloriosi novantotto anni, come da lei rivelato alla fine del suo documentario: ”Io tenevo sempre una bottiglia di buon cognac sotto il mio letto. Se prenderete un piccolo bicchierino ogni sera, allora rimarrete anche voi in buona salute!”

Paolo Romanò