Biathlon | 11 gennaio 2024, 18:00

Biathlon - Andrea Zattoni festeggia il back to back dell'Italia sul podio della staffetta: "Il lavoro sta pagando, ora restiamo con i piedi per terra e seguiamo questo percorso"

foto credit: Yevenko

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Back to back sul podio in Coppa del Mondo, un risultato che all'Italia mancava da tantissimo tempo. Elia Zeni, Didier Bionaz, Lukas Hofer e Tommaso Giacomel come Favre, Pallhuber, Carrara e Cattarinussi nel 1998, allora a Kontiolahti e Östersund, sono riusciti a conquistare due podi consecutivi nella staffetta maschile. Da Oberhof a Ruhpolding, dalle condizioni tostissime della Turingia a quelle migliori della Chiemgau Arena, il risultato non è cambiato.

L'Italia è stata brava ancora una volta ad entrare non appena qualcuno ha lasciato la porta aperta, utilizzando 10 ricariche, ma facendo molto bene soprattutto sugli sci, tanto da chiudere con un complessivo secondo posto di course time.

Quando nell'ultima frazione Tommaso Giacomel è partito sull'ultima salita staccando Fillon Maillet, al suo fianco correva urlando, come sempre, l'allenatore azzurro Andrea Zattoni. «Mi alleno proprio per stargli dietro» scherza il tecnico delle Fiamme Gialle, quando gli facciamo notare quanto sarà stato difficile tenere il passo di questo Giacomel.

Zattoni parla quindi del secondo terzo posto consecutivo degli azzurri: «Oggi abbiamo ottenuto un risultato storico, perché abbiamo fatto back to back nel giro di appena quattro giorni. La competizione odierna ci ha però fatto capire che siamo stati bravi a cogliere l’occasione concessa dagli altri, ma che valiamo più di questo, perché possiamo fare meglio al tiro sia nelle ricariche che nei tempi di rilascio».

Zattoni è soddisfatto della splendida prestazione sugli sci: «Questo terzo post ha dato la consapevolezza che il duro lavoro che abbiamo fatto sta pagando. I suoi frutti stanno uscendo nelle gare a squadre, dove puntavamo forse un po’ di più. So che possiamo fare bene anche nelle gare individuali e penso che questi risultati possono aiutarci, perché vuol dire che il gruppo funziona. Ora dobbiamo proseguire così, restare con i piedi per terra e continuare a lavorare, seguendo questo percorso, credere in questo processo e allenarci sempre duramente come fanno gli altri, consapevoli che, se vogliamo eccellere, dobbiamo continuare su questa strada».

Infine Zattoni parla anche del grande attacco finale di Giacomel: «Penso che l'attacco di Tommaso sia stato da parte sua studiato nel corso della prima parte del giro. È stato molto intelligente, perché probabilmente nel primo tratto in cui era dietro al francese, si è accorto di averne di più. Nel momento in cui ha deciso di attaccare, lo ha fatto in maniera decisa e quando si è accorto che l’altro non riusciva a rispondere, ha continuato con la sua azione finchè ha fatto il buco. È stato molto bravo tatticamente, perché quando stai bene fisicamente puoi permetterti di attaccare da lontano per stroncare le gambe al tuo avversario e anche la testa».

In chiusura Zattoni vuole anche applaudire il lavoro del service team azzurro: «Ci tengo a sottolineare l'ottimo lavoro degli skiman, oggi eravamo in possesso di ottimi sci che, insieme alla condizione degli atleti, ci hanno permesso di fare la differenza in pista».

 

Giorgio Capodaglio

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