Biathlon | 18 gennaio 2024, 12:02

VIDEO, Biathlon - Alla vigilia di Anterselva, intervista a Mirco Romanin: tra il bilancio dei risultati della squadra e un pensiero sul lavoro fatto con le nuove generazioni

VIDEO, Biathlon - Alla vigilia di Anterselva, intervista a Mirco Romanin: tra il bilancio dei risultati della squadra e un pensiero sul lavoro fatto con le nuove generazioni

Anterselva, Mondiale 2020. Allora allenatore della nazionale juniores e giovani, Mirco Romanin ci concesse una bella intervista (per rivederla clicca qui) per parlare dei giovani componenti della sua squadra. Tra loro erano presenti Tommaso Giacomel e Didier Bionaz, ma anche Hannah Auchentaller, Rebecca Passler, Samuela Comola, Beatrice Trabucchi e la stessa Linda Zingerle, ancora oggi nella nazionale maggiore dell'Italia femminile.
A distanza di quattro anni, eccoci nuovamente con Romanin, sempre nel media centre di Anterselva, questa volta alla sua terza stagione alla guida della nazionale femminile di biathlon.

«Diciamo che potevamo aspettarci che arrivassero fin qui, perché conoscevamo le loro qualità e la bontà del lavoro svolto nei tre anni assieme. Sono stati anni bellissimi, insieme a Fabio Cianciana ed Edoardo Mezzaro, a Daniele Piller Roner, poi anche agli attuali allenatori della juniores, Samantha Plafoni, Aline Noro e Pietro Dutto. Abbiamo vissuto al meglio l'inizio della formazione degli atleti di alto livello, cosa che dà tante soddisfazioni a noi allenatori, perché alleni dei giovani che hanno fame e vivono le prime epserienze in nazionale. È qualcosa di bello da vivere come tecnico. Recentemente, con Fabio (Cianciana, ndr) abbiamo tirato fuori una foto, nella quale quegli atleti che avevamo con noi in gruppo, ora li ritroviamo in Coppa del Mondo, e ci siamo anche io e Fabio. Sicuramente è molto bello, sono già passati quattro anni da quel 2020, il tempo vola. Speriamo che quanto semininato, che sembra abbia iniziato a dare suoi frutti, possa farlo anche nel futuro prossimo, perché sicuramente c'è ancora margine per questi giovani».

Nell'intervista video che trovate a fine articolo, siamo poi passati ad analizzare il momento di tutte le atlete della squadra femminile azzurra, dalle atlete di Coppa del Mondo a quelle oggi presenti in IBU Cup, svelando anche che Auchentaller e Beatrice Trabucchi parteciperanno agli Europei, prima di soffermarsi su Linda Zingerle: «Linda sta faticando un po', purtroppo non ha potuto effettuare al meglio la preparazione a causa di problemi di salute. Si risolveranno e tornerà al suo livello».
Romanin ha anche parlato di Wierer, anche se non è allenata direttamente da lui: «Adesso sembra aver recuperato. Ho girato con lei in pista e sembra aver trovato una buona condizione».

Con l'allenatore azzurro abbiamo poi discusso di quanto la componente mentale del doversi riconfermare, possa aver inciso su alcune azzurre: «Su alcune può aver fatto la differenza, ma bisogna anche abituarsi a queste cose. Di natura non cerco alibi, se la condizione non è quella che ci si aspettava, non andrei a ricercare tanto il motivo su questa cosa, ma vedere quanto è stato fatto a livello di lavoro e anche la situazione di salute».

L'allenatore di Forni Avoltri conosce bene Sara Scattolo, cresciuta nel Monte Coglians: «La sua è una storia particolare, perché si è proprio trasferita a Forni Avoltri, insieme alla sorella, lì dove ho vissuto l'inizio della mia carriera da allenatore. Già da giovanissima, era ancora nell'aria compressa, ha preso con la famiglia una scelta così importante per concentrarsi sul biathlon. È sempre stata una grande lavoratrice, non cerca mai scuse, anzi a volte bisogna quasi rallentarla piuttosto che motivarla a lavorare. È timida e introversa, per lei un contesto come questo, non sarà facile, almeno inizialmente, ma pian piano si abituerà. Le qualità per fare bene qui ci sono ed è ciò che mi auguro».

Infine Romanin ha parlato di Vittozzi e delle emozioni di Ruhpolding: «Voleva proprio vincere, si è visto sin da subito che questa sua gestione era stata molto buona. È partita nel punto più adatto alle sue caratteristiche e ha fatto la differenza. È stata una scena per me bella da guardare dal vivo e cercare di trasmetterle grinta. A Natale l'ho seguita e si era allenata bene, mentre a Oberhof era un po' sottotono per piccoli problemi di salute, che poi, il sottotono di Lisa è un settimo e ottavo posto in sprint e inseguimento. A Ruhpolding mi aspettavo il suo ritorno e ha tirato di nuovo fuori un grande livello».

 

 

 

Giorgio Capodaglio

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