Biathlon | 06 febbraio 2024, 16:45

Biathlon - Il dt azzurro Höllrigl alla vigilia del Mondiale: "Abbiamo tante carte da giocare e dobbiamo cogliere le occasioni. La staffetta mista? Servirà il nostro miglior biathlon"

Biathlon - Il dt azzurro Höllrigl alla vigilia del Mondiale: "Abbiamo tante carte da giocare e dobbiamo cogliere le occasioni. La staffetta mista? Servirà il nostro miglior biathlon"

NOVE MESTO - Mancano ormai ventiquattro ore alla partenza del Mondiale di Nove Mesto, quello che sarà il secondo appuntamento iridato per Klaus Höllrigl da direttore tecnico della nazionale italiana di biathlon. Nel pomeriggio l’allenatore della Val Martello ha osservato da vicino i suoi atleti, al fianco dello staff tecnico composto da Alex Inderst, Fabio Cianciana e Jonne Kähkönen, cercando di cogliere ogni aspetto degli atleti azzurri alle prese con il poligono ceco.

Ne abbiamo approfittato per porgli qualche domanda prima che inizino le competizioni. Höllrigl ha parlato con la solita serenità che lo contraddistingue, convinto del valore del team azzurro, ma allo stesso tempo della grande competitività e dell’equilibrio che regna sovrano nel biathlon attuale.

Buon pomeriggio Höllrigl. Avete trascorso una settimana ad Anterselva prima di raggiungere Nove Mesto per il Mondiale. Com’è andata la preparazione? Come sta la squadra?

«La squadra sta bene, fortunatamente tutti gli atleti sono fisicamente a posto. Abbiamo lavorato bene ad Anterselva e veniamo anche dalle tappe positive di Ruhpolding e Anterselva che ci hanno dato tante conferme. Per questo motivo siamo ottimisti prima della partenza»

Per la staffetta mista di domani si è deciso di puntare sul quartetto già medagliato a Oberhof: Bionaz, Giacomel, Wierer e Vittozzi. Come siete arrivati a questa scelta?

«I due maschi stanno bene e sono anche ben posizionati nella classifica generale della Coppa del Mondo. Entrambi hanno già fatto due miste quest’anno, con prestazioni di alto livello. Didier è un bel lancista, ha fatto vedere tante volte di trovarsi bene in questa posizione, gli piace ed è adatta a lui. In seconda frazione Tommy può smistare un po’ le carte. Dopo c’è Doro. In gara vedremo bene quale sarà la sua condizione, ma sono convinto che è migliore rispetto ad Anterselva. Se ciò venisse confermato, vorrebbe dire che nella terza frazione possiamo fare bene. Infine, a chiudere la gara abbiamo Lisa che in tutte le staffette se la gioca con tutti, è un’atleta in grado recuperare posizioni o mantenere un vantaggio».


È una gara che si annuncia molto equilibrata, con ben sei squadre che possono ambire alla medaglia. Cosa vi aspettate?

«Sicuramente ci sono sei squadre da podio e ad esse
aggiungiamoci le possibili sorprese, come ogni anno. Alla fine la staffetta mista è la gara dove è più difficile ottenere il podio. Ultimamente abbiamo sempre fatto bene, ma non è scontato. Dobbiamo mettere sul piatto tanta concentrazione e il nostro miglior biathlon per poter competere e attaccare il podio».

La scorsa estate, ci diceva che sarebbe stata una stagione più difficile rispetto a quella passata. È stato così? Cosa si aspetta dal Mondiale?

«Fin qui è stata una stagione positiva, con tutte le difficoltà che però mi aspettavo. Parlando del Mondiale, dico sempre che è un evento particolare, nel quale serve un pizzico di fortuna, fare la performance giusta nella giornata giusta. Sono ottimista, abbiamo tante buone carte da giocare. Se riusciremo a cogliere le occasioni che sicuramente si presenteranno, potremo fare molto bene».

Qual è l’obiettivo?

«Non abbiamo dei veri e propri obiettivi in termini di risultati, ma sicuramente vogliamo conquistare almeno un podio in questo Mondiale».

Avete già deciso chi schierare nelle prossime gare, oppure verranno prese in corso d’opera?


«Non abbiamo ancora deciso chi saranno coloro che partiranno nelle sprint e di conseguenza le squadre per le staffette e le altre gare. Lungo il Mondiale possono accadere tante cose, qualcuno può far vedere una buonissima condizione, altri possono calare. C’è da vedere gara dopo gara e poi fare le scelte».

Giorgio Capodaglio

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