Biathlon | 14 febbraio 2024, 19:35

Biathlon - Lukas Hofer: "Alla fine ho avuto tremore al poligono, ma la pista è calata tanto"

Yevenko

Yevenko

Un 24esimo posto pesante come risultato per Lukas Hofer, piazzamento che sta stretto all’altoatesino per una condotta di gara ineccepibile, ma che è stato condizionato dall’ultimo poligono dove sono arrivati 3 errori che, sommati all’errore in apertura, hanno portato 4 minuti di penalità totali sul tempo del carabiniere di Santo Stefano di Sebato. A Fondo Italia, mentre la gara era ancora in corso, in mixed zone, ha raccontato l'Individuale dal suo punto di vista con un po’ di rammarico perché, senza quegli errori finali, sarebbe potuto arrivare un solidissimo quarto posto, ma anche con la serenità di chi ha ritrovato grande fiducia nei propri mezzi dopo le lunghe difficoltà dello scorso anno.

«Già quarto sarebbe stato un ottimo piazzamento. Io devo pensare da dove arrivo per cui non è mai da sottovalutare, però oggi mi sentivo davvero bene in pista nei primi due giri, davvero fantastici, siamo calati un filino di più rispetto agli altri, ma la pista in generale è “morta” oggi, tirava su acqua e quindi sono calati i tempi di tutti. C’ho provato ma alla fine avevo lo stesso tremore al poligono che ho avuto nella mass di Anterselva. Purtroppo non sono riuscito ad essere fermo per mettere i colpi dentro. Non credo fosse tanto la stanchezza in sé, ci sono tanti fattori che possono creare quella sensazione di tremore, il modo in cui affronti il poligono, un po’ più tirato, un po’ meno riposato o troppo lentamente … purtroppo è capitato proprio oggi che era importante fare lo zero. Sono stabile e sicuro sul tiro, sugli sci come detto mi sento bene e riesco a fare il mio…peccato!»

Considerando che è stato proprio il 34enne ha parlarci per primo della pista, gli abbiamo chiesto se secondo lui, il pettorale di partenza ha fatto la differenza quest’oggi in termini di gara, soprattutto guardando le prestazioni di alcuni norvegesi di punta partiti con pettorali alti, come Christiansen e Laegreid.

«Difficile dirlo, non so che pettorali avessero, ma ho visto quanto è calata la pista. Oggi davano le temperature in calo e invece alla fine si è scaldato tanto. Adesso (nel finale della gara, ndr) si vede proprio la differenza, non vanno più avanti sugli sci, ma sui pettorali alti ha influito perché l’acqua è venuta su, ha nutrito la neve con l’umidità. Hanno salato forse un po’ tardi, all’inizio andava bene ma poi è iniziata a diventare sempre più lenta e faticosa, però dopo valeva per tutti.»

Federica Trozzi

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