Biathlon | 01 marzo 2024, 16:30

Biathlon - Tandrevold: "La vittoria più speciale! Durante i Mondiali non mi riconoscevo, oggi ho dimostrato che dentro di me tutto funziona"

photo credits - Dmytro Yevenko

photo credits - Dmytro Yevenko

OSLO - Nel biathlon si dice spesso che non è finita finché non è finita, e più che mai è vero quest'oggi. In molti avevano dato per scontato che, dopo un Mondiale ben sotto le aspettative, Ingrid Landmark Tandrevold avrebbe abdicato da leader della classifica generale a favore di una delle inseguitrici, soprattutto visto l'andamento del suo tiro in piedi che le ha precluso la lotta per le medaglie in quel di Nove Mesto. E invece oggi, alla prima gara utile, ha dimostrato di non voler lasciare andare facilmente il pettorale giallo di leader di Coppa del Mondo, rafforzando la propria leadership grazie alla prima vittoria nel format Individuale, il format storico e per eccellenza del biathlon, per altro davanti al pubblico di casa. Fondo Italia ha raccolto alcune sensazioni della leader norvegese al termine della conferenza stampa.

«Penso che la vittoria qui ad Holmenkollen sia la più speciale della mia carriera, sia perché è in casa, con la mia famiglia e gli amici presenti nello stadio, sia perché la mia compagna di squadra Ida Lien è sul podio e possiamo condividere questo podio e poi ultimo ma non ultimo è arrivata dopo il mio più deludente mondiale. Non poteva esserci ritorno migliore.»

Podio reso ancora più speciale dalla presenza di Ida Lien, che trova sulle nevi di casa il primo podio individuale in Coppa del Mondo, quasi al termine di una stagione complicata, partita dalla Coppa di Norvegia e dovevo risalire la china a causa di diversi problemi di salute che l'hanno tenuta lontana dalla squadra élite e che con Tandrevold ha un legame speciale.

«Sono stata davvero felice di sentire che aveva preso tutti i bersagli nell'ultima serie, tanto quanto lo ero per me stessa. Insieme abbiamo vissuto diversi alti e bassi negli ultime anni, lei ha fatto fatica come è capitato anche a me, possiamo supportarci a vicenda perché sappiamo cosa si prova e ora essere sul podio insieme significa molto per noi.»

Anche ai microfoni dell'IBU al termine della gara, Tandrevold è tornata a parlare dei Mondiali.

«Durante i Mondiali sentivo che c'era qualcosa che non andava, avevo le speranze sempre alte e ogni giorno mi presentavo alla partenza convinta di avere le capacità di fare bene e poi arrivavo al poligono e non mi riconoscevo, avevo più paura di sbagliare che la sicurezza di prendere i bersagli invece qui oggi ho dimostrato che ho le capacità per fare bene che dentro di me tutti i meccanismi funzionano. Molti pensano che in questi giorni mi sono allenata di più per provare a risolvere i miei problemi ma in realtà ho fatto l'esatto contrario, ho messo da parte la carabina, l'ho chiusa a chiave e ho cercato di riposarmi e stare con i miei amici, essendo la Ingrid “normale” e non la “biatleta”»

La 27enne conferma che lei stessa condivideva la sensazione di gran parte del pubblico che, dopo Nove Mesto, la lotta per la Sfera di Cristallo non era più tanto affar suo, ma dopo questo successo anche Tandrevold torna ad avere fiducia nelle sue capacità da qui alla fine della stagione.

«Dopo i Mondiali sentivo di non meritare il pettorale giallo, ho quasi rinunciato alla lotta perché vedevo che c'erano atlete molto migliori ma questo è il biathlon e la situazione può cambiare da un giorno all'altro e per questo è uno sport interessante da vedere ma molto frustrante da praticare a volte ma è per questo che lo amiamo.»

Giorgio Capodaglio, Federica Trozzi

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